A luglio nuovo massimo storico per il debito delle Amministrazioni pubbliche che è aumentato di 29,7 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.725,9 miliardi. Lo comunica la Banca d'Italia nella pubblicazione statistica 'Finanza pubblica: fabbisogno e debito'.
L'incremento - si spiega - è dovuto all'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (36,3 miliardi, a 120,8), che ha più che compensato l'avanzo di cassa delle Amministrazioni pubbliche (7,1 miliardi); l'effetto degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio complessivamente ha aumentato il debito per 0,4 miliardi. Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, il debito delle Amministrazioni centrali è aumentato di 30,0 miliardi, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 0,3 miliardi; il debito degli Enti di previdenza è rimasto stabile. La quota del debito detenuta dalla Banca d'Italia è stata pari al 23,4% (0,4 punti percentuali in più rispetto al mese precedente); la vita media residua è lievemente diminuita, a 7,4 anni.
Francesco Agresti