Nel 2022, rende noto L’Istat, la crescita dell’export in valore (+19,9%) è trainata in particolare dalle vendite di beni di consumo non durevoli e beni intermedi; quella più marcata dell’import (+36,5%) è spiegata soprattutto dai maggiori acquisti di prodotti energetici. Il deterioramento del saldo commerciale nel corso dell’anno, tornato comunque positivo negli ultimi due mesi, porta a un deficit commerciale complessivo per il 2022 superiore ai -31 miliardi di euro, a fronte di un avanzo di oltre 40 miliardi del 2021.
Nella media del 2022, i prezzi all’import segnano una crescita del 18,5%, la più alta dal 2005, ossia da quando è disponibile la serie storica dell’indice; al netto dell’energia, i prezzi crescono in media d’anno del 10,3% (+4,7% nel 2021).
Alessandra Fabri