“Il vino è un prodotto che più di ogni altro contiene cultura, tradizione ed eccellenza e questo non è qualcosa di scollegato dalla salute. Contro i tentativi dell’Europa di introdurre etichette allarmistiche sul vino tutte le forze politiche e le associazioni di categoria hanno remato unite in una stessa direzione. Come per il Nutriscore, si tratta di una battaglia importante che ha come obiettivo la tutela di tutti i consumatori e non solo dei produttori”. Lo ha detto il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e forestali Stefano Patuanelli intervenendo al talk organizzato oggi da Alleanza Cooperative Agroalimentari al Vinitaly dal titolo “A tavola? Un bicchier di vino”.
Al talk ha portato il suo contributo anche il sottosegretario alla Salute Andrea Costa che ha evidenziato quanto sia “significativo in una riflessione sul vino che il ministero della Salute lanci messaggi positivi sul consumo di un prodotto che ha anche una valenza strategica nella tutela del territorio”.
“Il vino, fin dai tempi antichi, sia per le sensazioni di allegria che trasmette, sia per il contributo a rendere piacevole l’assunzione del cibo, è la bevanda simbolo della condivisione e della festa. È indubbio che un apporto fondamentale in questo suo ruolo, sia dovuto anche all’alcol in esso contenuto. Tuttavia, soprattutto per la sua naturalità e per i forti valori storici e culturali che esso trasmette è necessario separare nettamente la sua immagine dalle altre bevande alcoliche. Nel valutare i suoi effetti bisogna necessariamente tener conto dell’intero stile di vita delle persone, riflettendo sul fatto che nell’ambito di una vita sana ed equilibrata il suo consumo responsabile, legato ai pasti ed alla convivialità della tavola, è fonte di gioia. Infatti, non è per nulla un caso che negli ultimi decenni, l’immagine del vino sia cresciuta in un modo straordinario in tantissimi paesi dimostrando la sua vocazione universale. Lo ha dichiarato il prof. Luigi Moio, Presidente OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino).
“La nostra dieta ci insegna a consumare in modo equilibrato un po' di tutto, senza eccedere”, gli ha fatto eco il Prof. Giorgio Calabrese, Presidente del comitato nazionale della sicurezza alimentare del ministero Salute. “In effetti, ha prevalso il buon senso perché c’è una profonda differenza fra abuso e consumo moderato e responsabile. Il vino in particolare fa parte della Dieta Mediterranea ma bisogna ricordare che la salute non si tutela demonizzando un settore o un singolo prodotto che è legato alla cultura e allo stile di vita dell’Italia che è leader mondiale di longevità”.
“I lavori di oggi rappresentano un momento di riflessione contro la continua demonizzazione di alcune delle nostre eccellenze agroalimentari. Dalla bistecca fiorentina alla pizza. Dal latte ai formaggi. È toccato anche al vino”. Così Luca Rigotti, coordinatore settore vitivinicolo dell’Alleanza Cooperative Italiane concludendo il dibattito. “Noi condividiamo pienamente – ha proseguito Rigotti - gli obiettivi della Commissione Europea in materia di salute. L’OMS punta l’indice contro gli abusi. Tutti i consumi eccessivi sono dannosi. Il vino fa parte del nostro patrimonio culturale oltre a essere un alfiere del made in Italy nel mondo e primeggiare nell’export dei nostri prodotti di qualità. Ippocrate padre della medicina scientifica, affermò che ‘il vino è cosa straordinariamente appropriata all’uomo se, nella salute come nella malattia, si amministra con giudizio e giusta misura, secondo la costituzione di ciascuno’. Sembra che 2500 anni non siano bastati. E noi oggi siamo qui per ribadirlo”.
Alessandra Fabri