Caviro, secondo Bilancio di Sostenibilità: valorizzare ogni risorsa

Caviro, secondo Bilancio di Sostenibilità: valorizzare ogni risorsa

venerdì 19 marzo 2021

Tra i principali traguardi raggiunti un risparmio di emissioni di CO2 di origine fossile di 82mila tonnellate

Caviro, secondo Bilancio di Sostenibilità: valorizzare ogni risorsa

Un risparmio di emissioni di CO2 equivalente alla capacità di assorbimento di una foresta di 19.000 ettari, un’estensione superiore alla città di Milano: a tanto ammonta la mancata emissione di CO2 nell’atmosfera, pari a 82mila tonnellate, grazie all’energia e ai biocarburanti prodotti da Caviro attraverso l’utilizzo di risorse rinnovabili. È questo uno dei principali risultati contenuti nel Secondo Bilancio di Sostenibilità presentato dal Gruppo cooperativo Caviro, la più grande cantina d’Italia, con 27 cantine sociali, 12.400 viticoltori in 7 regioni d’Italia (Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Puglia e Sicilia), 36.300 ettari di superficie vitata, 615 mila tonnellate di uva (pari al 9% dell’intera produzione nazionale), per una produzione di 195 milioni di litri di vino.

Il gruppo è un punto di riferimento per la sostenibilità nel settore vitivinicolo italiano e non solo: la seconda edizione del Bilancio di Sostenibilità segna infatti una nuova tappa di un percorso intrapreso da oltre 50 anni con progetti e iniziative che ne hanno fatto una Best Practice, in Italia e all’estero. 

Questi in sintesi i numeri del Bilancio: 555mila tonnellate annue di scarti agroindustriali processati; +99% quota di recupero e valorizzazione degli scarti; totale autosufficienza energetica: 100% energia elettrica utilizzata dal gruppo è verde, autoprodotta da fonti rinnovabili, certificata con G.O. (garanzia d’origine) dal GSE gestore servizi energetici, e distribuita tramite il consorzio risorse energetiche; 82.000 tonnellate di CO2 di origine fossile risparmiate all’ambiente.

Trasformare i derivati della filiera in prodotti ad alto valore aggiunto è la mission di Caviro Extra, società del Gruppo, che guida l’innovazione nella ricerca e sviluppo di prodotti nobili ottenuti dagli scarti del mondo agroindustriale.

Caviro è un vero precursore a livello nazionale e internazionale nel dare vita a un modello di economia circolare unico e  di scarto a partire dalla vigna, dove ogni materia prima viene considerata una risorsa preziosa, lavorata e trasformata in un nuovo ingrediente naturale da rimettere in circolo; un ciclo che unisce l’uomo e l’ambiente, l’uva e la terra, il presente al futuro.

Solo nella campagna vitivinicola 2019/2020 si sono trasformate 73.000 tonnecompleto, “Dalla Vigna alla Vigna”: un circolo virtuoso che punta a eliminare il concettollate di vinaccia e 24.000 tonnellate di feccia in prodotti nobili.

Da tempo il Gruppo ha imboccato la strada delle fonti rinnovabili, producendo energia sostenibile sia da scarti di lavorazione propri che da altre aziende del settore alimentare. Lo sviluppo dei servizi legati all’ambiente ha portato alla costituzione di Enomondo, una società gestita in compartecipazione con il Gruppo Hera e incaricata della produzione di energia elettrica rinnovabile dagli scarti di lavorazione dell’uva e dalle potature del territorio, da cui ricava il 100% del proprio fabbisogno energetico rendendosi autosufficiente.

Dalla vigna al trasporto del prodotto finito, l’ottimizzazione degli scarti e lo sviluppo di un modello di economia circolare imperniato su una visione completa del concetto di riciclo: le attività di Caviro si sono dimostrate sostenibili ed environmental-friendly, valorizzando al massimo il prodotto dei soci e tutelando la dimensione etica, ambientale ed economica.

«Lo sviluppo sostenibile, l’impegno costante, concreto e crescente del Gruppo – commenta il presidente del Gruppo Caviro Carlo Dalmonte – è un concetto insito nel Dna Caviro, derivante dalla sua configurazione fondante di cooperativa: al centro non c’è solo la massimizzazione del profitto, ma anche e soprattutto le persone e la volontà di assicurare il soddisfacimento dei loro bisogni senza compromettere quelli delle generazioni future».

Valorizzare ogni risorsa per disegnare un futuro migliore e più responsabile è l’obiettivo che Caviro persegue secondo tre direttive: ecologica, economica ed etica. Sostenibilità ecologica perché il modello virtuoso di economia circolare determina grandi benefici sul territorio; Sostenibilità economica perché i bilanci del Gruppo riflettono solidità e consentono progetti a lunga scadenza; Sostenibilità etica perché gli effetti dell’impegno del Gruppo si riverberano positivamente sull’indotto di tutta la filiera e sulle comunità.

Un’idea di sostenibilità a tutto tondo che si evince nell’allineamento all’Agenda Onu 2030 cui il Gruppo dedica ogni giorno energia e risorse, esercitando un’azione concreta e tangibile su ben 7 dei suoi obiettivi.

Caviro si fa infatti portavoce della tutela del benessere e della salute delle persone, valorizzando il personale e promuovendo la sicurezza dei consumatori (Obiettivo 3), lavora per favorire un accesso universale all’energia pulita producendo energia rinnovabile (Obiettivo 7), sostiene l’occupazione e una crescita economica sostenibile con lo sviluppo di nuovi prodotti, l’internazionalizzazione e il rafforzamento della redditività e solidità dell’impresa (Obiettivo 8) e si batte per un’industrializzazione equa e responsabile (Obiettivo 9). Incoraggia inoltre l’adozione di modelli sostenibili di produzione e consumo, con la circolarità del proprio ciclo produttivo (Obiettivo 12) e promuove società responsabili ed inclusive, dialogando con le istituzioni locali e nazionali (Obiettivo 16). Tutti questi valori sono strettamente connessi alla lotta al cambiamento climatico (Obiettivo 13) che il Gruppo persegue con la tutela del tessuto e della produzione vitivinicola locale e l’adozione di pratiche agricole sostenibili.

  Laura Viviani

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