Un’iniziativa “urgente e determinata” sul quadro regolamentare europeo. È la richiesta avanzata da Federcasse in occasione dell’audizione del presidente Augusto dell’Erba e del direttore generale della Federazione Sergio Gatti davanti alla Commissione Parlamentare di Inchiesta sul sistema bancario e finanziario circa la “Valutazione di Impatto della Regolamentazione sugli effetti prodotti dalla Riforma del 2016 sull'operatività delle Banche di Credito Cooperativo”.
Nella Memoria presentata in audizione, Federcasse ha presentato in avvio i dati di sistema delle 238 Banche di Credito Cooperativo, Casse Rurali e Casse Raiffeisen che operano con 4.155 sportelli, presenti in 2.571 Comuni italiani, in 698 dei quali costituiscono l’unica realtà bancaria.
«Nell’ultimo triennio gli impieghi dalle BCC sono cresciuti dell’8,1%, con una quota di mercato che alla fine dello scorso anno era del 7,8% - ha evidenziato il presidente dell’Erba –. Particolarmente significativa nel periodo 2018-2021 la crescita dei finanziamenti erogati alle famiglie: +14,7% contro il +6,8% dell’industria bancaria complessiva».
«Gli impieghi delle BCC rappresentano il 24,3% del totale dei crediti alle imprese artigiane; il 22,4% del totale erogato per le attività legate al turismo; il 22,9% del totale dei crediti erogati all’agricoltura; il 13,9% di quanto erogato al settore delle costruzioni e attività immobiliari; l’11,3% dei crediti destinati al commercio – ha aggiunto il presidente –. La raccolta da clientela delle BCC superava a fine 2021 i 190 miliardi di euro e presenta una crescita del 20,1% nel triennio, superiore al già rilevante +12,4% del mercato bancario nazionale. L’aggregato capitale e riserve era pari a fine 2021 a 21,2 miliardi (+8,9% nell’ultimo triennio contro il +1,2% dell’industria bancaria complessiva)».
Il Presidente di Federcasse è poi passato ad evidenziare quelle che ha definito “una serie di criticità della normativa bancaria europea”, il cui superamento potrà «migliorare l’operatività delle BCC, Casse Rurali e Casse Raiffeisen e consentire alle banche cooperative di comunità una piena ed efficace azione delle a sostegno dell’economia reale nella delicata fase di ripresa economica».
In particolare, l’obiettivo più importante da conseguire – migliorando l’attuale disegno normativo che ha visto la nascita e l’operatività dei due Gruppi Bancari Cooperativi Iccrea e Cassa Centrale – per Federcasse è il superamento dell’equazione secondo cui le banche less significant (con un attivo inferiore ai 30 miliardi) che fanno parte di un Gruppo bancario significant (come accade per le singole BCC aderenti ai due Gruppi Bancari Cooperativi) vengono classificate a loro volta significant, con tutte le pesanti conseguenze di natura regolamentare e di supervisione».
«Ciò consentirebbe alle BCC – ha precisato dell’Erba – di vedersi riconosciute sotto il profilo normativo - le forme di proporzionalità introdotte, anche su impulso di Federcasse, nel maggio 2019 con la Direttiva CRD5 e il Regolamento CRR2 (cosiddetto “pacchetto bancario 2019”) nonché di vedersi applicate - sotto il profilo di vigilanza – prassi e condotte comunque rigorose, ma meno onerose e più adeguate rispetto ai profili di rischiosità e alle norme di derivazione costituzionale previste dall’ordinamento italiano in materia di mutualità».
Riguardo il tema della proporzionalità, secondo la Federazione questa potrà essere almeno in parte realizzata mediante uno specifico intervento legislativo nell’ambito della revisione in atto del quadro normativo europeo per il recepimento degli Accordi finali di Basilea 3 (detti anche di Basilea 3 + o Basilea 4).
«Federcasse – ha sottolineato ancora dell’Erba – ritiene di fondamentale importanza che il Parlamento e il Governo italiani si facciano promotori di un’iniziativa urgente e molto determinata, diretta a ottenere un adeguamento puntuale del quadro regolamentare bancario europeo».
«In particolare – ha aggiunto – sulla base di un forte impulso proveniente dalla Commissione, il Governo italiano potrebbe autorevolmente portare al Tavolo europeo una proposta di emendamenti - in via di definizione - a pochissimi articoli del Regolamento (UE) n. 575/2013 e della Direttiva 2013/36/UE da inserire nel General approach del Consiglio (già in fase di elaborazione) da sostenere nei negoziati tra i Co-legislatori. Parallelamente e analogamente, l’iniziativa autorevole di questa Commissione potrebbe indurre il Parlamento europeo a fare propri i medesimi emendamenti da sostenere nella fase del cosiddetto “Trilogo”. È di tutta evidenza che il successo di tali interventi – ha concluso il Presidente - oltre a consentire alle BCC di non subire svantaggi competitivi ingiustificati, permetterebbe loro anche di accrescere ulteriormente il proprio contributo alla ripresa del Paese».
Laura Viviani