Gli appalti pubblici sono una leva fondamentale per l’economia del nostro Paese, muovono risorse pari al 15% del Pil, una spinta che può essere sostenuta solo investendo con determinazione sul principio di sussidiarietà e vincolando le imprese alla creazione di valore e lavorando con decisori pubblici capaci di superare la logica del mero risparmio, così come occorre evitare la tentazione di un ritorno all’internalizzazione dei servizi da parte della pubblica amministrazione. Questo il tema centrale dell’evento “Gli acquisti pubblici come leva di sviluppo” organizzato a Palazzo Pirelli a Milano dal Consiglio Regionale della Lombardia in collaborazione con Confcooperative lavoro e servizi.
“Il sistema degli appalti pubblici – ha sottolineato Cristina Bazzini, vicepresidente di Confcooperative Lavoro Servizi - può essere utilizzato come leva di crescita anche per politiche di sviluppo delle imprese e del lavoro, di transizione ecologica e di inclusione sociale. La specializzazione del sistema è un elemento fondamentale. Va qualificata la domanda – delle stazioni appaltanti e dei centri di committenza - per qualificare l’offerta, combattere il massimo ribasso e lo sfruttamento del lavoro delle false imprese. Una domanda pubblica virtuosa, capace e competente è la prima garanzia per una progressiva qualificazione dell’offerta da parte delle imprese”.
Francesco Agresti