Economia: cresce produzione industria, ma con aumenti energia margini negativi per 8,2% imprese

Economia: cresce produzione industria, ma con aumenti energia margini negativi per 8,2% imprese

martedì 11 ottobre 2022

Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive ci sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+51,0%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+31,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+20,9%)

Economia:  cresce produzione industria, ma con aumenti energia margini negativi per 8,2% imprese

Ad agosto si osserva un incremento congiunturale della produzione industriale dopo la lieve crescita del mese precedente. Un incremento diffuso ai principali comparti, con l’esclusione dell’energia. Così l'Istat nella Nota sull'andamento dell'economia italiana.  Nella media degli ultimi tre mesi, però, la dinamica congiunturale complessiva rimane negativa. In termini tendenziali, al netto degli effetti di calendario, resta positiva la variazione sia per l’indice generale sia per i principali raggruppamenti di industrie, ad esclusione dei beni intermedi che flettono moderatamente. Gli incrementi più ampi riguardano i beni di consumo. Tra i settori di attività economica che registrano variazioni tendenziali positive ci sono la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+51,0%), la fabbricazione di computer e prodotti di elettronica (+31,0%) e le industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (+20,9%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di prodotti chimici (-14,6%), nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-11,3%) e nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-4,3%). Una simulazione realizzata dall’istituto di statistica utilizzando i microdati del sistema produttivo italiano del 2019 mostra che l'aumento dei costi dell'energia potrebbe, con effetti differenziati nei settori, rendere negativi i margini operativi dell'8,2% delle imprese attive che impiega circa il 20% degli addetti. "I rincari dei prezzi energetici, registrati già a partire dal 2021 a seguito della ripresa ciclica post pandemica e accentuatisi notevolmente in seguito all'invasione dell'Ucraina del 2022, costituiscono un elemento di forte rischio per l'operatività delle imprese italiane”, evidenzia l’Istat.

  Alessandra Fabri

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