Le richieste di accesso alla moratoria ex-lege sui mutui per l'abitazione principale sono state particolarmente elevate nei primi mesi della pandemia. Tra marzo e giugno sono state accolte oltre 90mila domande di adesione al Fondo Gasparrini, quasi 17 volte quelle attivate nel 2011 durante la crisi dei debiti sovrani. E' quanto scrive la Banca d'Italia nel nota dal titolo 'Impatto delle moratorie sui mutui sulla vulnerabilità finanziaria delle famiglie'.
Secondo i calcoli dell'istituto di via Nazionale, da luglio l'incremento delle richieste è stato contenuto. Nello scenario di base in linea con le previsioni macroeconomiche basate sulle stime preliminari del primo round del Broad Macroeconomic Projections Exercises di dicembre 2020, calcola la Banca d'Italia nella sua ricerca, alla fine del 2020 e del 2021 la percentuale di famiglie vulnerabili finanziariamente sarebbe pari, rispettivamente, all'1,8 e al 2,1 per cento del totale (circa 460.000 e 550.000 nuclei familiari) con una quota del debito di 9,5 e 10,9 per cento. In un contesto caratterizzato da bassi tassi di interesse, al calo della vulnerabilità finanziaria nel 2020 rispetto al 2019 avrebbero principalmente contribuito la riduzione dei tassi di crescita sia dei mutui sia del credito al consumo e l'introduzione delle moratorie; complessivamente questi fattori avrebbero più che compensato il calo del reddito.
Il calo della partecipazione al mercato del credito è, infatti, avvenuto soprattutto fra le famiglie appartenenti ai primi due quartili della distribuzione del reddito. Considerando invece uno scenario severo, caratterizzato da un forte shock al reddito e ai tassi nel 2021, gli effetti sarebbero più rilevanti. La quota di famiglie vulnerabili finanziariamente e del debito a rischio salirebbero notevolmente, al 2,4 e 12,9 per cento, su livelli simili a quelli registrati negli anni successivi alla crisi del debito sovrano, ma comunque inferiori a quelli del picco del 2012. Al fine di valutare l'impatto delle moratorie, Bankitalia ha utilizzato il modello per stimare la vulnerabilità finanziaria delle famiglie qualora queste misure non fossero state introdotte. La quota di famiglie vulnerabili finanziariamente sarebbe superiore di 0,2 e 0,1 punti percentuali rispettivamente nel 2020 e nel 2021; la quota di debito a rischio sarebbe più elevata di 1,4 e 0,3 punti percentuali nei due anni.
Francesco Agresti