Coinvolge circa 6.500 studenti e studentesse degli Istituti Comprensivi di Trento il progetto che mira a certificare tutte le scuole della città contro il bullismo. Dopo la sperimentazione avviata nel 2020, il percorso si allarga, grazie al convinto sostegno di etika, l’offerta luce e gas della Cooperazione Trentina con Dolomiti Energia.
I dettagli sono stati illustrati stamani in una conferenza stampa nella sede della federazione Trentina della Cooperazione.
In apertura il vicepresidente della Federazione Germano Preghenella e il dirigente di Dolomiti Energia Romano Stefani hanno parlato del progetto etika, il gruppo di acquisto di energia attento all’ambiente e anche la solidarietà, che finanzia l’iniziativa.
Un problema rilevante
“Il problema del bullismo ha una dimensione decisamente rilevante – ha affermato la sovrintendente scolastica della provincia di Trento Viviana Sbardella – per questo la Provincia autonoma ha deciso di investire. Possiamo fornire alle scuole e agli insegnanti strumenti di prevenzione per intervenire e affrontare il fenomeno quando si presenta”.
Secondo il monitoraggio del Ministero dell’Istruzione, il 22,3% degli studenti nello scorso anno scolastico è stato vittima di bullismo da parte di compagni e l’8,4% ha subito episodi di cyberbullismo. Una percentuale non trascurabile dichiara di aver subito prepotenze basate sul pregiudizio: background migratorio, omofobia, disabilità.
Partendo da queste considerazioni, già nel 2020 la cabina di regia di etika aveva deciso di finanziare il percorso di certificazione in tre scuole trentine. I buoni esiti di quell’esperienza pilota, fanno sì che oggi tutti gli Istituti Comprensivi della città di Trento abbiano avviato lo stesso percorso, anche grazie al sostegno tramite bando dell’Assessorato Istruzione e Cultura della Provincia autonoma di Trento. Un’esperienza unica a livello nazionale.
Le finalità del progetto
“Il progetto coinvolge l’intera rete degli Istituti Comprensivi di Trento – ha dichiarato la dirigente scolastica e portavoce Paola Pasqualin - che si è unita per condividere una politica virtuosa a favore della prevenzione e per mettere in campo le azioni indispensabili a creare ambienti accoglienti in cui ciascuno si senta sicuro e protetto, come ad esempio la sorveglianza nei momenti di pausa, le modalità di segnalazione di eventi di prevaricazione, la tempestività delle azioni educative da intraprendere. Non si tratta di mettere solo un bollino, ma fermarsi sui problemi della società di oggi. Il bullismo è frutto di una comunità che non riesce a farsi carico di questi aspetti”.
In questo percorso le scuole saranno accompagnate da Agenda 21 Consulting, un’impresa specializzata che fornirà assistenza sul corretto utilizzo della prassi certificativa di riferimento (UNI/PdR 42:2018), un sistema codificato che permette di individuare ed adottare tutti i principi e le precauzioni per la lotta al bullismo e al cyberbullismo, partendo dall’analisi dello specifico contesto di ogni scuola.
“Uno dei punti di forza di questo strumento – ha affermato la vicepresidente Lorenza Ropelato - sta nell’ascolto degli studenti, che già nell’esperienza pilota del 2020 avevano offerto letture significative per approntare politiche e strumenti di prevenzione e contrasto efficaci. Era emerso, ad esempio, che il bullismo si concretizza soprattutto nel percorso casa-scuola a piedi o sui mezzi di trasporto, ma anche nei corridoi, in mensa e in classe. Attraverso un questionario anonimo, gli studenti delle scuole della città diranno come percepiscono il bullismo, qual è il loro livello di conoscenza del problema, ma anche l’eventuale presenza all’interno della scuola di situazioni delicate”.
Dall’ascolto alla formazione
L’analisi di contesto sarà seguita da una definizione della politica antibullismo, da un piano di vigilanza, da un regolamento e soprattutto da un piano di formazione esteso a tutto il personale scolastico, docente e ausiliario. La formazione sarà multidisciplinare, in modo tale da toccare gli ambiti didattici, educativi, relazionali (con particolare riferimento alla gestione del conflitto ed alla capacità di negoziazione), psicologici, medici e legali.
Il percorso, che comprende audit interni, si concluderà con la verifica esterna di un ente terzo accreditato per attestare la rispondenza del sistema adottato a quanto previsto dalla prassi e, in caso di conformità piena, il rilascio a ciascun singolo istituto della certificazione secondo la prassi UNI/PdR 42:2018.
Il ruolo della famiglia e della comunità
Nell’accompagnare i percorsi di crescita di bambini e ragazzi è sempre fondamentale l’alleanza scuola-famiglia; lo è ancora di più di fronte a situazioni che possono causare sofferenze. Per questo il progetto prevede, a partire dall’operazione di ascolto, il coinvolgimento delle famiglie.
Ma anche la comunità sarà chiamata a dare il proprio contributo: è noto, infatti, che i bulli esistono anche perché una comunità viene meno rispetto al proprio compito di sostegno, accompagnamento, supporto a chi ancora non è in grado di farsi riconoscere ed interagire con le giuste competenze di cittadinanza. Il lavoro su questi fronti, dunque, costituirà parte importante del progetto.
Cos’è etika
Etika è il gruppo di acquisto eco-solidale di energia e gas della Cooperazione Trentina (Federazione Trentina della Cooperazione, Cassa Centrale Banca, Sait, Consolida, Cooperativa Sociale La Rete). con Dolomiti Energia che offre vantaggi ai sottoscrittori in termini economici, sociali e ambientali. Ad oggi sono più di 64.000 le adesioni a etika, mentre il Fondo solidale (per ogni contratto sottoscritto Dolomiti Energia, infatti, versa 10 euro ogni anno) dedicato ai progetti di sostegno alla vita indipendente delle persone con disabilità sfiora i 2,4 milioni di euro. Etika è inoltre ecologica e ad oggi ha consentito di risparmiare più di 102.000 tonnellate di CO2 (di cui 23.931 compensata per il gas) pari alla quantità assorbita da circa 2 milioni e mezzo di alberi.
Alessandra Fabri