«Bisogna fare di più per eliminare l’ingiustificato divario di retribuzione tra uomini e donne a parità di incarichi e responsabilità», è il messaggio lanciato da Mirella Berdini, nuova coordinatrice regionale della Commissione Dirigenti cooperatrici di Confcooperative. Il punto verrà fatto mercoledì 7 settembre, nel corso di un seminario promosso congiuntamente da Confcooperative Alpe Adria e Confcooperative Pordenone su Le recenti riforme al D.Lgs. 198/2006 (Codice delle Pari opportunità), introdotto dalla stessa Berdini e con l’intervento dell’avvocato Fleur Casanova.
La certificazione della parità di genere sul posto di lavoro, infatti, si aggiunge alle misure in favore dell’equità remunerativa tra donne e uomini contenute anche nella nuova Legge quadro regionale sulla famiglia: «Un altro provvedimento di grande valore, per il quale i tempi sono maturi per procedere sulla strada dell’attuazione di queste norme che ci pongono all’avanguardia», commenta Berdini. Il richiamo dell’associazione cooperativistica, dove le lavoratrici rappresentano il 52 per cento degli addetti delle cooperative associate, si aggiunge ai risultati di una ricerca condotta da Confcooperative in Friuli VG, secondo la quale il 38 per cento delle cooperative si pone l’obiettivo di aumentare la presenza di donne tra i soci.
Con le novità introdotte al Codice delle Pari Opportunità – che saranno illustrate nel corso del seminario - l’obbligo della comunicazione sulla situazione del personale oltre i 50 dipendenti diventa un requisito per partecipare alle gare pubbliche, e le stazioni appaltanti potranno inserire punteggi premianti per le imprese che adottano pratiche di welfare aziendale. «Stiamo lavorando – spiega Berdini - per diffondere la certificazione di genere e le pratiche di welfare aziendale che promuovono la conciliazione tra vita familiare e lavoro. Ma è necessario che gli interventi pubblici di sostegno siano più attenti alle imprese medio-piccole, che costituiscono l’ossatura del nostro sistema produttivo. È necessario, quindi, che si segua la strada di finanziare le reti tra piccole e medie imprese nei progetti di welfare aziendale, piuttosto che la strada dei mega-progetti attuabili soltanto dalle grandi imprese».
Pari opportunità in cooperativa
In generale, l’indagine effettuata da Confcooperative offre un quadro piuttosto positivo dell’attenzione rivolta dalle imprese cooperative rispetto al tema delle pari opportunità in azienda: per il 57 per cento delle interviste, la propria cooperativa promuove le pari opportunità nello sviluppo professionale dei lavoratori, e per il 63 per cento l’organizzazione del lavoro interno è orientata a favorire la conciliazione tra vita privata e lavoro. Almeno il 50 per cento delle imprese cooperative, inoltre, ha dei piani per sensibilizzare il personale sul tema della parità di genere.
«La formazione delle donne dirigenti delle imprese cooperative è – conclude Berdini – un tassello indispensabile per la diffusione delle migliori pratiche in tema di conciliazione e welfare». (Nella foto Mirella Berdini)
Alessandra Fabri