Comunità energetiche, Savini: «Dalla cooperazione un contributo fondamentale per la sostenibilità e l’indipendenza energetica»

Comunità energetiche, Savini: «Dalla cooperazione un contributo fondamentale per la sostenibilità e l’indipendenza energetica»

mercoledì 18 ottobre 2023

L'evento formativo organizzato a Modena da Confcooperative Consumo e Utenza nell'abito della conferenza "Grafting Cities – Cultivating our common future", per l'assemblea di Energy Cities

Comunità energetiche, Savini: «Dalla cooperazione un contributo fondamentale per la sostenibilità e l’indipendenza energetica»

«Serve una semplificazione dei processi burocratici sui territori, che prevedono un’intricata serie di passaggi e autorizzazioni che spesso rallentano e rendono complicato l’avvio di iniziative a livello locale per la realizzazione di impianti di energia da fonti rinnovabili».

Così il presidente di Confcooperative Consumo e Utenza Roberto Savini intervenendo oggi a Grafting Cities – Cultivating our common future, la conferenza in corso a Modena fino al prossimo 20 ottobre per l’assemblea di Energy Cities, che riunisce in città circa 1000 sindaci e amministratori locali provenienti da oltre 30 paesi. Nell’ambito della conferenza Confcooperative Consumo e Utenza ha organizzato presso la Camera di Commercio una giornata di formazione sulle esperienze già realizzate sul territorio dalle cooperative energetiche.

«Le comunità energetiche possono avere impatti economici e ambientali importanti – aggiunge Savini –. Secondo l’Enea infatti da qui al 2030 possono contribuire a realizzare 7 GW di potenza installata, che contribuirebbero per il 10% a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione indicati da Agenda 2030. Sommando gli investimenti complessivi, i benefici per gli utenti finali sarebbero quantificabili secondo l’Enea in 4 miliardi di euro».

«Grafting è un termine mutuato dall’ambiente agricolo per indicare la pratica dell’innesto, quando a una pianta “selvatica” si aggiunge il pezzo di un’altra per creare qualcosa di nuovo. Il senso è proprio questo: innestare nelle nostre città pratiche nuove, che generino innovazione con la partecipazione attiva dei cittadini. Lo abbiamo fatto 100 anni fa con la nascita delle cooperative idroelettriche dell’arco alpino, che hanno assicurato la fornitura di energia in quei territori dove nessun altro investiva. E siamo qui oggi per spiegare che è possibile far nascere nuova cooperazione energetica, che grazie alla gestione diretta e democratica oltre a fornire energia pulita riesce ad assicurare risparmio economico, sicurezza e indipendenza dai mercati esteri» ha concluso il presidente di Confcooperative Consumo e Utenza.

  Laura Viviani

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