Sostenibilità: Stronati, senza sostegni transizione ecologica mette a rischio aziende e occupazione

Sostenibilità: Stronati, senza sostegni transizione ecologica mette a rischio aziende e occupazione

mercoledì 22 settembre 2021

Il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi: nella legge di recepimento della direttiva sulle plastiche monouso Sup ci sono misure che mettono a rischio buone pratiche ambientali
Sostenibilità: Stronati, senza sostegni transizione ecologica mette a rischio aziende e occupazione

“Periodi di transizione adeguati e sostegni economici sufficienti, per  supportare le imprese nella transizione ecologica e digitale.  I costi della transizione ambientale e digitale non possono essere a carico delle sole imprese”. Ad affermarlo è Massimo Stronati, il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi commentando il recepimento della direttiva sulle plastiche monouso Sup.

“Senza misure di sostegno – sostiene Stronati – molte aziende non riusciranno ad adeguarsi alle norme sulla transizione ecologica e saranno costrette a chiudere con pesanti ricadute in termini occupazionali”.

“Quelle previste dal provvedimento di recepimento della direttiva Sup sono evidentemente inadeguate e vanno corrette. In particolare va rivisto il comma 4 dell’articolo 8, per evitare il rischio che una buona prassi possa trasformarsi in aumenti di costi per gli operatori del settore della pesca, per l’intero comparto dalla movimentazione merci, alla logistica del fresco e del lavorato, ed inevitabilmente anche per i consumatori. E dunque necessario correggere la norma utilizzando, al comma 4 dell’articolo 8, la stessa definizione utilizzata nel comma 2 dello stesso articolo.”

“Il recepimento della direttiva” conclude Stronati “può costituire un’ottima occasione per il rafforzamento del tessuto imprenditoriale italiano ed una sempre crescente qualificazione degli operatori economici.

Serve però il necessario tempo e sostegno economica per fare in modo che le imprese possano partecipare a questa evoluzione attivamente e senza sacrificare posti la lavoro ma anzi ponendo le basi per costituirne di nuovi. Siamo quindi favorevoli alla transizione ambientale ma consapevoli degli alti costi necessari ad affrontarla, e quindi delle risorse adeguate necessarie”

 

 

  Francesco Agresti

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