Via al rinnovo del contratto di lavoro nella distribuzione cooperativa. Il nuovo accordo siglato da Confcooperative Consumo e Utenza, Ancc-Coop, AGCI Settore consumo e le organizzazioni sindacali Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, UilTuCS prevede un aumento a regime di 240 euro lordi al quarto livello e una tantum di 350 euro riparametrati e riproporzionati per tutte le posizioni.
Rafforzate anche le misure a sostegno del welfare per gli oltre 60.000 lavoratori delle cooperative coinvolte: permessi aggiuntivi alle neomamme, incentivi economici ai padri che decidono di fruire del congedo facoltativo in alternativa alla madre, facilitazioni per la fecondazione assistita e per i ricongiungimenti familiari. Sono previsti inoltre congedi e facilitazioni per le donne vittime di violenza ed è stato riconosciuto un mese di congedo retribuito per i malati oncologici al termine del periodo di comporto. Confermate inoltre le numerose norme sociali già vigenti nel contratto della cooperazione, benché più onerose rispetto a quelle delle imprese private.
«Questo contratto rappresenta il giusto equilibrio per entrambe le parti – ha commentato la vicepresidente di Confcooperative Consumo e Utenza Clara Mazzucchi –. siamo riusciti a tutelare allo stesso tempo l’interesse dei lavoratori e le piccole cooperative che rappresentiamo, che danno lavoro a 60.000 dipendenti per il 90% assunti con contratti a tempo indeterminato, erogano 1,8 miliardi di euro tra retribuzioni e oneri sociali e investono 20 milioni in percorsi formativi. Cooperative che spesso rispondono a bisogni di comunità e territori di scarso interesse per le grandi imprese. Significative anche le misure a sostegno della genitorialità e per le pari opportunità, tema caro al mondo cooperativo».
L’accordo assicura alle imprese cooperative una gradualità nelle dinamiche del costo del lavoro in un quadro di sostenibilità economica.
Laura Viviani