"Le prospettive per l'economia italiana dipendono dall'andamento della pandemia e dalle politiche di sostegno" e "i tempi e la forma della ripresa economica rimangono pertanto incerti". Lo scrive il Fondo Monetario Internazionale nel rapporto periodico sull'Italia, che ipotizza una crescita del nostro Pil nel 2021 al 4,25% purché ci sia un livello "avanzato del programma di vaccinazione entro la fine dell'estate". La ripresa potrebbe vedere una partenza d'anno "debole seguita da un'accelerazione nell'ultima parte dell'anno".
Il Fondo ipotizza un "ritorno alle condizioni pre-Covid di gran parte dell'economia italiana", sostenuto dagli impegni di spesa nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che può "stimolare nel medio termine la crescita ben al di sopra del trend precedente" alla crisi. L'Fmi segnala comunque la possibilità che molte aziende "debbano affrontare un debito eccessivo" con andamenti divergenti che le costringerebbero "a ridimensionarsi o chiudere, causando licenziamenti e maggiore disoccupazione".
Francesco Agresti