Gli interventi di stimolo pubblico per la ripresa post-Covid continueranno a scavare un buco nei conti pubblici italiani (e non solo) con un deficit che dal 9,5% del 2020 quest'anno salirà al 10,2% e poi scendere nel 2022 al 4,7%. Lo prevede il Fondo Monetario Internazionale nel World Economic Outlook appena diffuso. Il risultato, sommando l'andamento positivo del Pil, è un debito pubblico che dopo il balzo di oltre 21 punti registrato nel 2020 (quando è salito al 155,8%) quest'anno dovrebbe scendere leggermente al 154,8% e nel 2022 al 150,4%. Fra le grandi economie spicca il nuovo deficit dei conti pubblici Usa a -10,8% quest'anno, con un debito balzato al 133,3%, mentre la Germania nel 2021 dovrebbe registrare un -6,8% di disavanzo con un debito al 72,5%.
A sostenere la crescita italiana, segnala il Fondo, il balzo della domanda privata, stimata in aumento del 4,2% quest'anno e del 5% nel 2022, mentre la spesa pubblica dovrebbe aumentare rispettivamente dell'1,4 e dello 0,8%. Ma l'apporto più forte arriva dalla Gross Fixed Capital Formation, una componente di spesa del Pil che misura anche gli investimenti: per il nostro paese quest'anno è previsto un balzo del 15% (in Germania +3,5%, ad esempio) e del 5,1% nel 2022.
Francesco Agresti