"Un atto di realismo rispetto ai tempi e alle modalità di attuazione del Pnrr". Così Maurizio Gardini, presidente di Alleanza Cooperative e i copresidenti Simone Gamberini e Giovanni Schiavone esprimono il loro apprezzamento circa la conclusione dell’iter di valutazione che la Commissione Europea ha condotto sulla proposta di revisione del PNRR avanzata dal governo italiano. "Siamo soddisfatti che sia stato evidenziato nell’iter del processo di riforma il coinvolgimento e il lavoro fatto assieme alle parti sociali. Segnaliamo, però, sul fronte delle riforme, la necessità di avviare da subito un tavolo di discussione sulla riforma che riguarda i sussidi dannosi all’ambiente onde evitare di intraprendere strade controproducenti per la sostenibilità economica e sociale degli interventi e di un coinvolgimento maggiore del partenariato sociale sia a livello regionale sia nazionale in relazione ai contenuti degli Accordi di Coesione Stato-Regioni".
"Tra i cambiamenti positivi citiamo in particolare il potenziamento delle risorse su: 1) contratti di filiera (2 miliardi) e parchi agrisolari (852 milioni di euro); 2) l’aumento sul credito di imposta Transizione 5.0 (da 4 a 6,3 miliardi) rispetto al quale siamo fiduciosi di discutere a breve le modalità attuative che chiediamo siano fatte non a misura di grande industria ma accessibile alla platea delle pmi; 3) Garanzia Occupabilità dei lavoratori, che è oggi lo strumento veicolo per le politiche attive del lavoro e la formazione (1 miliardo); 4) edilizia scolastica e asili nido; 5) credito di imposta per gli investimenti di autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili per le PMI; 6) assistenza domiciliare integrata e telemedicina per 750 milioni di euro; 7) riduzione del definanziamento (da 16 a miliardi a 8,41) con un parziale recupero di alcuni progetti (es. su Rigenerazione Urbana e Progetti urbani integrati)". Tra gli aspetti da verificare, vi è da comprendere nel dettaglio le modalità e tempistiche di attuazione dei progetti trasferiti dal PNRR al Fondo Sviluppo e Coesione. In particolar modo, si tratta dei progetti inerenti: aree interne (725 milioni di euro) beni confiscati alla mafia (300 milioni di euro), progetti di rigenerazione urbana".
Francesco Agresti