Covid19: Alleanza, vaccini anche nei luoghi di lavoro, obbligatorietà per categorie a rischio

Covid19: Alleanza, vaccini anche nei luoghi di lavoro, obbligatorietà per categorie a rischio

giovedì 4 marzo 2021

Concluso da poco l'incontro con il Governo sul funzionamento dei protocolli di sicurezza e sulla campagna vaccinale nei luoghi di lavoro
Covid19: Alleanza, vaccini anche nei luoghi di lavoro, obbligatorietà per categorie a rischio

«Realizzare il piano vaccinale anche nei luoghi di lavoro rappresenta una tappa imprescindibile del percorso di uscita dalla pandemia. Sul tema non si può essere vaghi o equivocabili. Per questo chiediamo al Governo la disponibilità di vaccino per procedere con una campagna ad ampio spettro, garantendo tutto il supporto possibile, da parte dell’Alleanza Cooperative e delle imprese che rappresentiamo, per mettere a disposizione, se necessario, spazi e strutture per effettuare le vaccinazioni in sicurezza nei luoghi di lavoro».

A dirlo è Mauro Lusetti, presidente dell’Alleanza delle Cooperative, anche a nome dei copresidenti Maurizio Gardini e Giovanni Schiavone, nel corso dell’incontro con il Governo sul funzionamento dei protocolli di sicurezza e sulla campagna vaccinale nei luoghi di lavoro.

«Poiché riteniamo condivisibile l’obiettivo di porre la salute pubblica davanti a tutto, confermato anche dalle attuali scelte del governo con importanti limitazioni alla libertà personale, chiediamo - aggiunge il presidente dell’Alleanza delle Cooperative - che la vaccinazione non sia un’opzione, ma un obbligo per i lavoratori, almeno per quelle categorie che consideriamo più sensibili, come, ad esempio, gli operatori sanitari, socio-sanitari, socio-assistenziali, insegnanti. Le imprese non possono essere lasciate sole nella gestione di questo problema, per una questione di giustizia e di equità nei confronti di tutte quelle persone che decidono di vaccinarsi per puro senso civico e di responsabilità».

La previsione di obbligatorietà della vaccinazione, secondo l’Alleanza delle Cooperative, «avrebbe ancor più valore se assunta dalle parti sociali modificando il Protocollo del 23 aprile 2020, riconoscendo il vaccino come un’evoluzione della tecnologia e della ricerca efficace per contenere il rischio di infezione, anche nei luoghi di lavoro».

«In ogni caso - conclude Lusetti - continueremo, ancora con più forza, a promuovere e sensibilizzare tutti i lavoratori sull’importanza della vaccinazione, eventualmente aderendo anche ad una campagna unitaria promossa dal Governo e da tutte le parti sociali che dia il segno dell’unitarietà di intenti che già in passato ci ha contraddistinto su questi temi».

 

  Francesco Agresti

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