«Dopo il timido passettino di giugno scorso è arrivata la battuta d’arresto che era attesa, mentre bisognava proseguire nel taglio dei tassi per alleggerire i costi di accesso al credito per le imprese e rilanciare gli investimenti. È una decisione che fa male a tutti anche agli interessi che dobbiamo corrispondere sul debito, una bolletta, ormai, da 100 miliardi l’anno per l’Italia». Così Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative esprime delusione per la decisione assunta dalla Bce di lasciare invariati i tassi d'interesse. «Le imprese sono provate dall’alto costo del denaro che dura ormai da due anni e mezzo. Tassi alti e costo delle materie prime hanno costretto le imprese alla difesa. Nei servizi solo 1 impresa su 2 riesce ad accedere al credito. L’agroalimentare è messo a dura prova dagli effetti del clima sempre più estremo che va dalle alluvioni alla siccità. Così non va. A settembre – conclude Gardini – ci aspettiamo un nuovo taglio del costo del denaro»
Alessandra Fabri