Un calo di quasi 85 mila unità quello registrato fra il 2015 e il 2019 nel numero totale di lavoratori parasubordinati contribuenti (professionisti più collaboratori), sceso da 1.434.856 del 2015 a 1.350.198 nel 2019 ma con un minimo di 1.251.907 unità nel 2016. Lo certifica l'Inps nell'Osservatorio lavoratori parasubordinati, da cui emerge un forte calo per i collaboratori (da 1.111.684 lavoratori nel 2015 a 948.184 nel 2019) mentre è costante l'aumento del numero di professionisti (nel periodo passati da 323.172 a 402.014, quasi un quarto in più).La quota di donne è diminuita nella tipologia dei collaboratori mentre è aumentata in quella dei professionisti. Le donne erano infatti nel 2015 il 39,1% tra i collaboratori e il 41,9% tra i professionisti, tali valori sono rispettivamente pari a 37,1% e 44,8% nel 2019.Sul fronte anagrafico l'Inps sottolinea come dal 2015 al 2019 la diminuzione del numero di lavoratori parasubordinati contribuenti "non è stata omogenea per età": per gli under 30 è stata infatti pari a -11,9%, per gli adulti (da 30 a 59 anni) è stata pari a-6,1% mentre per i senior (da 60 in su) si è rilevata una lieve crescita, +0,6%. Quanto alla distribuzione geografica la diminuzione del numero di lavoratori parasubordinati tra il 2015 e il 2019, vede 5,1% al nord, -7,7% al centro, -5,9% al sud. Se si confrontano i collaboratori e i professionisti per reddito, l'Inps fa notare che mentre per i collaboratori si registra una continua crescita del reddito medio da 20.475 euro del 2015 a 23.690 nel 2019, per i professionisti, al contrario, si scende da una media di 16.904 a 16.703 euro. Fra i collaboratori - che nel 2019 avevano un reddito medio di 23.690 euro, tuttavia le donne hanno un valore pari a quasi la metà rispetto agli uomini, rispettivamente 15.636 e 28.445 euro.
Alessandra Fabri