La gamma del Gruppo Formaggi del Trentino si arricchisce di due prodotti di eccellenza: il Vezzena di Lavarone e l’Asiago DOP di montagna del Caseificio degli Altipiani e del Vezzena. Grazie all’accordo sottoscritto stamattina, infatti, il Caseificio affidato nuovamente al Consorzio Trentingrana la commercializzazione delle sue produzioni di punta.
Il Caseificio degli Altipiani e del Vezzena, il più antico del Trentino, è sempre stato socio di Trentingrana CONCAST, sino al 2015 quando aveva optato per una strada autonoma di vendita dei propri prodotti. Nato come cooperativa per raccogliere il latte di tutti i piccoli produttori della zona – inizialmente anche di chi aveva solo due o tre bovine – negli anni il Caseificio si è distinto per la sua capacità di valorizzare in particolare il Vezzena, diventato il suo prodotto principe perché in grado di esaltare al meglio la particolarità delle erbe dei pascoli della zona.
Con 11 soci conferitori, 9 dipendenti e 1,2 milioni di fatturato, negli ultimi anni il Caseificio ha risentito di una contrazione produttiva dovuta alle difficoltà congiunturali della zootecnia di montagna ora aggravate dall’exploit delle spese energetiche, dei carburanti e dei mangimi. Questo ha portato ad una sensibile riduzione della produzione, oggi pari a circa 1000 tonnellate di latte all’anno.
«Il calo del conferimento di latte – spiega la presidente del caseificio Marisa Corradi – ci ha stimolato a fare nuovi ragionamenti e a trovare nuove alleanze per cercare di migliorare l’efficienza e di valorizzare al meglio le nostre eccellenze, con il fine di riuscire a dare continuità aziendale alla nostra realtà». L’intesa, infatti, consentirà ai soci di avere una remunerazione adeguata e una proiezione positiva anche per gli anni futuri.
«Siamo felici di aver trovato un accordo di reciproca soddisfazione – ha commentato il presidente di Trentingrana CONCAST Stefano Albasini – e di poter completare la gamma dei nostri formaggi con due eccellenze trentine. Ma ciò che più di tutto ci rende orgogliosi è il fatto di aver trovato una soluzione interna al nostro sistema cooperativo, per ottimizzare motivazione, competenze e professionalità di questi soci, che sono cooperatori da sempre».
Un ruolo determinante nella trattativa tra le due realtà cooperative è stato giocato dalla Federazione Trentina della Cooperazione, che le ha accompagnate durante tutti gli incontri. «Crediamo che questa intesa rappresenti una opportunità per entrambi i soggetti coinvolti – ha spiegato il presidente della Cooperazione Trentina Roberto Simoni – e lanci un segnale rispetto al fatto che attraverso il dialogo e il confronto di tutte le posizioni è possibile trovare delle soluzioni vantaggiose e lungimiranti dentro al sistema cooperativo». (foto: da sinistra Corradi Simoni Albasini)
Alessandra Fabri