Sostenibilità, dalla coop Cedis la prima comunità energetica rinnovabile in Trentino

Sostenibilità, dalla coop Cedis la prima comunità energetica rinnovabile in Trentino

martedì 27 luglio 2021

Le utenze saranno alimentate da un impianto fotovoltaico da 18 kWp
Sostenibilità, dalla coop Cedis la prima comunità energetica rinnovabile in Trentino

Una frazione con 51 abitanti, Riccomassimo, è la prima comunità energetica rinnovabile del Trentino. A inaugurarla nei giorni scorsi è stata cooperativa Consorzio Elettrico di Storo CEDIS che si è proposta come produttore terzo, offrendo le proprie conoscenze nell’ambito sia normativo che tecnico per la realizzazione, in collaborazione con la neo costituita APS La Buona Fonte, supporto giuridico su cui è fondata la CER

CEDIS ha commissionato alla Elettro M2 di Ledro un impianto fotovoltaico da 18 kWp. Il sistema è formato da pannelli SunPower Performance, prodotti da Maxeon Solar Technologies. Ciascun pannello è abbinato a un ottimizzatore di produzione SolarEdge posizionato sul retro . L’inverter della Solar Edge ha una potenza di picco in uscita pari a 15 kW. Il sistema Tesla Powerwall accumula l’eccesso di energia pulita garantendo alle abitazioni del borgo di sfruttarla anche quando il sole non c’è. Produzione e consumo vengono monitorati attraverso la app Tesla, che permette il controllo in tempo reale e l’ottimizzazione istantanea dei flussi di energia per ridurre al massimo la dipendenza dalla rete elettrica. Il monitoraggio in tempo reale dell’impianto è garantito dalla connessione alla rete in fibra ottica del CEDIS.

L’energia prodotta dall’impianto resta nella disponibilità commerciale di CEDIS. Gli utenti della CER continuano a ricevere la bolletta normalmente dall’abituale fornitore. Il GSE incentiva invece l’energia fisicamente condivisa (minore tra l’energia prodotta e consumata nella stessa ora), riconoscendo alla CER un incentivo di 0,110 €/kWh e un’agevolazione tariffaria di 0,008 €/kWh di cui una piccola quota viene stornata a CEDIS per la messa in condivisione dell’impianto. 


 

  Francesco Agresti

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