Lambrusco, l'innovazione si fa in rete

Lambrusco, l'innovazione si fa in rete

venerdì 10 settembre 2021

Il progetto della Cantina di Carpi e Sorbara insieme ad altre 2 realtà attive in Italia e in Spagna

Lambrusco, l'innovazione si fa in rete

Unire le forze, pur mantenendo la propria identità, mettendo insieme know-how e risorse per rendere ancor più efficienti le rispettive filiere produttive.

È questo l’obiettivo che vede tre realtà attive in Italia e Spagna collaborare per la valorizzazione del Lambrusco doc. È stata presentata ufficialmente la nuova rete di impresa costituita da Cantina di Carpi e di Sorbara (nata nel 2012 dalla fusione di due storiche realtà del Lambrusco), Grupo Bautista Martì (marchio leader e cantina di riferimento per il Lambrusco in Spagna, con sede a Valencia) e Lebovitz (cantina con sede a Governolo, Mantova), bisognosa di spazi per poter aumentare la propria produzione. Le tre aziende, che già da tempo collaborano, sono ora in grado di consolidare la loro partnership tramite una più proficua condivisione di conoscenze, strutture ed esperienze.

«Si tratta di un’iniziativa che riesce a portare beneficio a tutti i tre gli attori in campo e permette loro di raggiungere i rispettivi obiettivi più velocemente e con risparmio di costi – spiega Alessandro Mastrotto, presidente della Cantina di Carpi e di Sorbara –. Il raggiungimento di questo traguardo è figlio della volontà e determinazione degli amministratori della nostra cooperativa che si sono avvicendati dal 2012 a oggi, nonostante il susseguirsi di eventi avversi, come il terremoto del 2012 e l’alluvione del 2014, oltre naturalmente alle difficoltà causate dalla pandemia».

Grupo Bautista Martì trasferirà nello stabilimento di Sorbara della Cantina di Carpi e di Sorbara la sua cantina di Valencia. La propria linea di imbottigliamento di elevata tecnologia è già stata installata e le consentirà di poter commercializzare il Lambrusco in Spagna con il marchio doc e non più solo igt, oltre che sviluppare nuovi progetti commerciali anche in altri paesi.

«In questa rete di impresa ognuno metterà a disposizione dell’altro strutture, spazi e personale con le necessarie competenze – aggiunge Daniele Artioli, direttore della Cantina di Carpi e di Sorbara –. In questo modo tutti riusciranno a raggiungere i propri obiettivi economizzando gli sforzi e rendendo più efficienti i rispettivi processi produttivi. Per competere a livello sia locale che internazionale è ormai sempre più necessario fare network, attraverso strutture snelle ed efficienti, senza perdere ciascuno la propria autonomia».

La seconda fase di questo progetto avrà ricadute positive anche per lo stabilimento di Bazzano, sede della Cantina Valsamoggia, centro produttivo per il Pignoletto dei Colli Bolognesi, acquisita dalla Cantina di Carpi e di Sorbara nel 2017, ma con una collaborazione attiva dal 2014. In futuro, infatti, utilizzando strutture di proprietà delle tre aziende e sfruttando l’esperienza già maturata a Sorbara, sarà possibile installare un ulteriore impianto di imbottigliamento, più piccolo e funzionale alle esigenze di questo territorio.

«Tutti questi aspetti ci consentono di consolidare la nostra identità di cooperativa e migliorare la qualità dei nostri vini – sottolinea Carlo Piccinini, vicepresidente della Cantina di Carpi e di Sorbara e presidente di Confcooperative Modena –. Allo stesso tempo rafforzeremo il nostro ruolo di centro nevralgico all’interno di un territorio vasto, con vigneti che vanno dal Mantovano alle colline bolognesi, e per gli oltre 1.200 conferitori delle nostre uve. Riusciremo a raggiungere il consumatore finale con i prodotti di ancora maggior qualità, continuando al tempo stesso a valorizzare denominazioni e territori. Sono traguardi che saranno raggiunti grazie a una politica attenta alla sostenibilità delle produzioni e salubrità delle coltivazioni, con una riduzione costante dell’impatto ambientale», conclude Piccinini.

  Laura Viviani

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