FVG, nasce unione interprovinciale Gorizia, Trieste e Udine
La nuova organizzazione associerà oltre 400 imprese, con 11.400 addetti, più di 80.000 soci e ricavi per 494 milioni
Cooperative: pronte a fondersi le Unioni territoriali della Confcooperative di Udine, Trieste e Gorizia
Un gruppo di rappresentanza da oltre 400 imprese, 11.400 addetti, più di 80.000 soci e 494 milioni di euro di ricavi
Con le tre assemblee delle unioni provinciali, Gorizia, Trieste e Udine, si è avviato il percorso che porterà alla fusione delle tre organizzazioni territoriali che complessivamente associano 403 cooperative, con 11.400 addetti, 80.482 soci cooperatori e 494 milioni di euro i ricavi complessivi.
Il percorso di integrazione ha ricevuto l’ok dalle cooperative associate e verrà portato a termine in tempi brevi: a febbraio è prevista la nascita della nuova Unione “interprovinciale”, nella terminologia associativa di Confcooperative. Resteranno, però, le tre sedi territoriali: «Il radicamento territoriale è sempre stato un punto di forza della nostra Associazione nel panorama cooperativistico: questo nuovo passo serve, anzi, a fare sinergia proprio per garantire servizi migliori a tutte le cooperative sull’intero territorio, grazie alla condivisione delle capacità di tre Associazioni fino a oggi distinte e si propone di sostenere la nascita e lo sviluppo di forme di cooperazione innovative e attrattive», spiega Mauro Perissini, presidente di Confcooperative Gorizia. Lo conferma il collega, Dario Parisini, presidente di Confcooperative Trieste: «Sta venendo a maturazione un percorso avviato già diversi anni fa, ad esempio con la nascita di un Centro servizi unico per le tre province, e similmente a quanto stanno facendo molte Associazioni datoriali, la razionalizzazione delle strutture giuridiche è funzionale al miglioramento del servizio offerto alle imprese che, negli ultimi anni, chiedono reiteratamente adeguate competenze e know how per supportarne lo sviluppo».
«La fusione interprovinciale si sviluppa nel contesto di una sempre maggiore integrazione economica fra i diversi territori del Friuli Venezia Giulia: l’integrazione è in parte già avviata grazie alla condivisione di consulenti e Centro servizi. Ma le stesse cooperative, ormai, operano su scala interprovinciale se non addirittura inter-regionale. È dunque un percorso naturale che, peraltro, permettere al mondo cooperativo di essere ancora più propositivo e protagonista di uno sviluppo economico-sinergico tra l’area giuliano-isontina, con l’importante presenza del Porto, e l’area friulana», è la conclusione di Paola Benini, presidente di C
Francesco Agresti