Sono oltre 110 i profughi accolti dalle cooperative sociali aderenti a Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna solo nell’ultimo mese. Sono storie di dolore per l’addio alla propria terra e ai propri cari, ma anche di accoglienza e di un inizio di rinascita.
A fuggire dall’Afghanistan sono stati perlopiù interi nuclei famigliari anche allargati, ponendo dunque il problema di trovare luoghi idonei a includere queste persone in tempi stretti. Nella drammatica situazione, i territori emiliano-romagnoli si sono dimostrati solidali, dando accoglienza all’interno delle proprie comunità, rispettando i legami di origine e la storia personale di ognuno.
“Le cooperative sociali non si sono tirate indietro e stanno attuando sul territorio azioni efficaci di solidarietà, coordinandosi tra loro per affrontare l’emergenza – spiega Luca Dal Pozzo, presidente di Confcooperative Federsolidarietà Emilia Romagna -. La creazione di una rete salda ha permesso di riunire famiglie e far sperare per un nuovo inizio in un clima solidale. Sono state attuate proposte progettuali comuni, praticabili ed efficaci.
L’obiettivo, dopo aver individuato i luoghi di accoglienza, rimane l’inserimento della persona nella comunità ospitante con tutti i vari aspetti come la casa, il lavoro e la scuola per i più piccoli. Si vuole non solo dare un posto sicuro, ma allontanare dalla sofferenza chi ha visto un'escalation di violenze e il proprio paese sull’orlo del disastro”.
“Ancora una volta – aggiunge Dal Pozzo – la cooperazione sociale ha dimostrato di poter fornire una risposta di qualità ai drammatici bisogni emersi nella popolazione, in questo caso tra gli afghani in fuga dalla dittatura talebana. Le nostre cooperative si sono subito messe a disposizione delle Autorità, affrontando difficoltà burocratiche, logistiche e gestionali pur di dare una degna accoglienza a queste persone”.
I percorsi di accoglienza e integrazione proseguono con le realtà che sono già impegnate sul territorio su questo fronte, secondo il dovere di agire in ambito umanitario, dando la possibilità di una vita lontana dalla paura.
Tra i valori, infatti, che contraddistinguono le cooperative sociali e il territorio dell’Emilia Romagna ci sono accoglienza e inclusione, elementi non solo utili ad alleviare le difficoltà che i profughi stanno vivendo, ma necessari a costruire una strada nuova e un futuro migliore.
Si attende, nelle prossime settimane, l’arrivo di un’altra trentina di profughi tra donne, uomini e bambini.
Francesco Agresti