L’assemblea della Federazione delle banche di credito cooperativo dell’Emilia-Romagna ha confermato alla presidenza Mauro Fabbretti, che sarà coadiuvato dal vicepresidente Secondo Ricci. Per entrambi si tratta del secondo mandato. Il nuovo consiglio d’amministrazione sarà costituito da Giuseppe Accorsi, Giancarlo Babbi, Enrica Cavalli, Graziano Massa, Corrado Monti, Francesca Mularoni e Andrea Rizzoli. Alla presidenza del collegio sindacale ci sarà Fabio Pula.
“Il nostro impegno per i prossimi anni – osserva il presidente rieletto Mauro Fabbretti – è rafforzare ulteriormente la cooperazione di credito in Emilia-Romagna con iniziative finalizzate alla valorizzazione dei nostri principi e valori, per essere sempre più vicini alle nostre banche socie. Nel 2020 la nostra Federazione ha compiuto 50 anni che celebriamo con un volume dedicato proprio ai valori che ci contraddistinguono, agli eventi e ai protagonisti della nostra storia. Quest’anno abbiamo assunto in Abi (Associazione bancaria italiana) la presidenza della sua commissione regionale; si tratta di un importante riconoscimento per il lavoro delle nostre banche. Siamo reduci da un anno difficile, caratterizzato dalla pandemia, ma anche da un anno di grandi sfide. E grandi sfide ci attendono anche d’ora in avanti. Un auspicio è l’allentamento dei vincoli normativi che potrebbe permettere alle nostre banche di avere ancora più capacità di azione nei territori”.
La Federazione delle Bcc dell’Emilia-Romagna è composta da 9 banche di credito cooperativo (oltre alla BSM) con 136.000 soci e 2.700 dipendenti. Questi istituti di credito hanno competenza nel 79% dei Comuni della Regione, in cui sono presenti con 384 sportelli, 19 in più rispetto al 2019.
Nel 2020 la raccolta si è attestata a 15 miliardi di euro (+14,9% rispetto al 2019), gli impieghi alla clientela sono arrivati a 12,5 miliardi (+11,9%). L’indice di finanza geo-circolare, che misura quanti impieghi sono utilizzati all’interno del territorio in cui vengono raccolti i depositi dalle singole banche, è superiore all’80%. L’indicatore di solidità patrimoniale Cet 1 è di oltre il 18%, a fronte di una media del sistema bancario del 14,8%, e l’utile consolidato considerando le banche appartenenti alla Federazione è di 74,2 milioni di euro.
“Nell’anno della pandemia – continua Mauro Fabbretti – le nostre banche socie hanno destinato un grande impegno al mantenimento dei servizi, che sono sempre stati assicurati, facendo leva sull’elevato grado di penetrazione nel nostro territorio. Si è rafforzato il rapporto tra le banche e i rispettivi soci e clienti. La vicinanza alle Pmi è testimoniata dai numeri relativi al credito, per il 24% agli artigiani, per il 22% al settore agricolo e per il 22% al turismo. Le Bcc si confermano istituti anticiclici e resilienti: mentre gli sportelli del sistema bancario calano nel complesso, i nostri aumentano. Mutualità, vicinanza e assistenza al territorio restano i nostri tratti distintivi”.
Notevole anche l’impegno per garantire liquidità alle imprese nel pieno dell’emergenza Covid: è di circa 3 miliardi di euro il valore dei finanziamenti per i quali è stata chiesta la moratoria, di 1,5 miliardi quello dei prestiti assistiti da garanzia statale. “In più – rileva il presidente – le nostre banche socie hanno effettuato interventi di mutualità per oltre 2 milioni di euro con donazioni a ospedali, associazioni ed enti assistenziali nei territori di rispettiva competenza di ciascuna banca”.
Sono intervenuti nel corso dell’assemblea il presidente di Federcasse Augusto dell’Erba, il presidente di Confcooperative Emilia Romagna Francesco Milza, il dirigente Marco Borioni della direzione Economia della conoscenza, del lavoro e dell’impresa della Regione Emilia-Romagna (assessore di riferimento Vincenzo Colla), il direttore del MUEC (Master Universitario Economia della Cooperazione dell’Università di Bologna) prof. Flavio Delbono, il direttore del Centro Studi e vicesegretario generale di Unioncamere Emilia-Romagna Guido Caselli.
Francesco Agresti