Como: gli spazi verdi abbandonati diventano orti urbani

Como: gli spazi verdi abbandonati diventano orti urbani

venerdì 16 aprile 2021

Con il progetto "L'orto che vorrei" la cooperativa  sociale "Il Seme" ha riqualificato un'area di 5500 metri quadrati che oggi ospita una rete di 32 orti, vero punto di aggregazione e partecipazione della cittadinanza

Como: gli spazi verdi abbandonati diventano orti urbani
Trasformare aree verdi abbandonate in orti urbani. È il progetto “L’orto che vorrei” realizzato dalla cooperativa sociale “Il Seme” a Como. Un'area di 5500 metri quadrati che oggi ospita una rete di 32 orti coltivati secondo i criteri dell’agricoltura biologica e assegnati gratuitamente a chi tra i residenti ne ha fatto richiesta.
Altri sei spazi sono assegnati ad associazioni ed enti che sul territorio si occupano di progetti a rilevanza sociale (disabilità, minori a rischio devianza, richiedenti asilo). In questo modo gli orti diventano il contesto utile all’integrazione e valorizzazione delle differenze.
La cooperativa , che compie quest’anno 34 anni , è una storica associata a Confcooperative Insubria. Negli anni è riuscita a diversificare i settori di intervento, dalle pulizie civili e industriali alla progettazione e manutenzione del verde, dall’agricoltura sociale ai servizi informatici, dando in questo modo ai soci lavoratori la possibilità di esprimere le proprie competenze e soddisfare al contempo i bisogni lavorativi degli degli operatori svantaggiati inseriti (persone con disabilità, persone in percorso di cura psichiatrica) e rispondere in questo modo alla domanda di servizi del territorio.
Per realizzare la propria mission la cooperativa, accanto alle attività imprenditoriali, ha sviluppato specifiche professionalità nell’accompagnamento al lavoro di persone svantaggiate attraverso la certificazione di qualità della procedura di inserimento lavorativo e l’accreditamento presso Regione Lombardia di uno sportello per il lavoro, specializzato nell’erogazione di servizi a supporto della forza lavoro debole.
Ad oggi il fatturato annuo della cooperativa è di 1 milione di euro, i dipendenti sono 72, di cui 25 in stato di svantaggio. Negli anni, con il cambiare delle politiche sociali applicate dalla pubblica amministrazione,  ha effettuato una transizione passando da una clientela quasi totalmente pubblica a una clientela per lo più privata, ovvero aziende e privati cittadini. In questo passaggio la cooperativa ha sviluppato la consapevolezza dell’importanza del proprio radicamento sul territorio, e ha scelto di dedicare energie e risorse alla promozione e attuazione di progetti finalizzati alla coesione sociale e allo sviluppo di comunità. 

  Alessandra Fabri

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