Biodistretto Trentino, "compreso impegno della cooperazione"

Biodistretto Trentino, "compreso impegno della cooperazione"

martedì 28 settembre 2021

Il commento del vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione sull'esito del referendum per l'istituzione del biodistretto 

Biodistretto Trentino, "compreso impegno della cooperazione"

«Il risultato ci sprona a proseguire con determinazione nel nostro impegno della direzione di una sempre maggiore salubrità, qualità e sostenibilità delle produzioni agricole» dice Michele Odorizzi, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione a commento dei risultati del referendum che si proponeva di istituire un Distretto biologico.

L’esito del referendum propositivo sul biodistretto denota una sostanziale comprensione da parte della comunità trentina della politica di sostenibilità che le cooperative agricole e le loro organizzazioni di riferimento stanno portando avanti da diversi anni con obiettivi sempre più stringenti e green.

«I dati della consultazione popolare – commenta Michele Odorizzi, vicepresidente della Federazione Trentina della Cooperazione per il settore agricolo – ci spronano a proseguire con determinazione nel percorso che come cooperative agricole trentine abbiamo portato avanti fin qui in termini di salubrità, qualità e sostenibilità delle produzioni, in termini economici, sociali ed ambientali. Ognuno di noi, coltivatore o cittadino, ambisce ad avere un ambiente di vita e di lavoro più sicuro, bello e fruibile. E il nostro lavoro continuerà in questa direzione».

«Salute, ambiente e biodiversità restano le priorità della nostra azione – conclude Odorizzi –. Il nostro impegno per un’agricoltura sempre più green andrà avanti con convinzione e senso di responsabilità verso le nuove generazioni. Pensiamo che quella del biologico rappresenti una delle possibili modalità per raggiungere questo obiettivo, che va senz’altro percorsa, insieme ad altre azioni e ad altri strumenti, nella direzione comune e condivisa di un Trentino più sostenibile».

 

  Laura Viviani

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