Ravenna, grande successo per il ritorno di Giocando senza frontiere

Ravenna, grande successo per il ritorno di Giocando senza frontiere

venerdì 7 giugno 2024

Dopo 4 anni di stop dovuti al Covid presenze record per l'evento sportivo della cooperativa La Pieve dedicato alle persone con disabilità 

Ravenna, grande successo per il ritorno di Giocando senza frontiere

Grande successo per il ritorno di “Giocando senza frontiere”, l’appuntamento organizzato dalla cooperativa La Pieve e dal Csi comitato di Ravenna e rivolto alle persone con disabilità che frequentano i centri diurni e socio-occupazionali del territorio. Dopo 4 anni di stop dovuti al Covid l’ultima è stata l’edizione più partecipata di sempre: 400 persone, tra atleti, accompagnatori e volontari che hanno fatto di Giocando Senza Frontiere 2024 un’esperienza unica per il territorio romagnolo

«Giocando Senza Frontiere esiste dal 2015 – racconta la coordinatrice del progetto Gabriella Zivanov, della cooperativa La Pieve –. Quest’anno, nonostante 2 centri non siano riusciti a partecipare per problemi logistici, abbiamo avuto il record di presenze. La voglia di incontrarsi era davvero tanta. I ragazzi sono letteralmente impazziti di gioia. E anche per noi organizzatori, per gli educatori e le educatrici e per tutte le persone che ci hanno dato una mano, è stata un’esperienza unica. La fatica nel realizzarla è stata tantissima, ma vedere la gioia e i sorrisi dei nostri ragazzi ci ha ripagato ampiamente. Un grazie di cuore a tutte le persone, gli enti, le scuole e le associazioni che ci hanno dato una mano».

Le discipline previste dal regolamento di Giocando Senza Frontiere sono 5: velocità 25 metri, marcia 400 metri, percorso a squadre con passaggio di testimone, lancio del vortex e corsa delle carrozzine. «Alcuni atleti si preparano durante l’anno – continua Zivanov –, mentre partecipano alle attività sportive proposte dai loro centri diurni e dal Csi, ma per chi non ha la possibilità di praticare dello sport “Giocando” è un’occasione per provarci, per cimentarsi con una gara, per confrontarsi con altri compagni e amici. Lo sport è uno strumento unico nel nostro lavoro come educatori. Attrae moltissimo i ragazzi e riesce a tenerli presenti e attivi. Questo, ovviamente, quando le attività vengono adattate e organizzate sulla persona, mettendo in risalto le sue potenzialità. Non è la persona che si adatta al contesto, ma viceversa. Le discipline che proponiamo a Giocando Senza Frontiere fanno sentire i ragazzi protagonisti; si rendono conto che lo sport è veramente per tutti e questo ci aiuta a sensibilizzare anche le famiglie più restie ad avvicinare il proprio figlio o la propria figlia alla pratica sportiva».

Lo sport non è l’obiettivo principale di Giocando Senza Frontiere, l’evento è stato pensato da sempre come un momento di socialità e inclusione: «Questo meeting è un modo per mostrare il mondo della disabilità un pubblico più grande – conclude Zivanov –, inoltre dà la possibilità a noi cooperative sociali che ci occupiamo di disabilità di incontrarci e fare rete. Per molti ragazzi è un’occasione di incontro e confronto, di nuove esperienze e nuove amicizie».

  Laura Viviani

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