“Si tratta di un regolamento che aggrava i pescatori di ulteriori oneri burocratici, pieno di deroghe e di soluzioni che colpiscono anche la piccola pesca ma, soprattutto, destinato a creare un quadro giuridico assolutamente confuso nonostante gli inviti ripetuti anche della Corte dei conti europea a disegnare un sistema efficace, dissuasivo e soprattutto che non crei disparità di trattamento tra Stati membri”. Così l’Alleanza delle Cooperative Pesca e Acquacoltura sulla proposta di regolamento della Comunità Europea passata ora all’esame della plenaria del Parlamento europeo che lo voterà la prossima settimana.
“Il compromesso raggiunto in fase di trilogo sulla proposta di modifica del vigente regolamento sui controlli contiene numerose norme che vanno nella direzione opposta della semplificazione e sono evidentemente ispirate da un forte pregiudizio nei confronti della pesca e dei pescatori”, prosegue l’Alleanza che punta il dito, tra le altre norme, sull’obbligo di telecamere a bordo anche per le imbarcazioni di medie dimensioni. “In questi anni le nostre imprese di pesca hanno dovuto fare i conti con la pandemia, la guerra che ha fatto lievitare i costi energetici, facendo registrare chiusure e fuoriuscita di lavoratori. Ma anche un iper burocrazia, come quella delineata dal regolamento sui controlli, rischia di avere gli stessi effetti”, conclude l’Alleanza.
Alessandra Fabri