È stata intitolata a Dario Mengozzi, “pioniere della cooperazione”, la sala riunioni di Confcooperative Modena, che si trova al settimo piano del palazzo Europa a Modena.Stamattina si è tenuta una breve cerimonia, presenti la vedova Anna De Gobbi, le nipoti, dirigenti cooperativi, amici e collaboratori.
Scomparso il 30 marzo 2020 all’età di 90 anni, Mengozzi è stato definito “uomo della cooperazione, sviluppo, solidarietà e giustizia sociale”.
«Insieme a Ermanno Gorrieri, Dario Mengozzi è stato uno dei migliori dirigenti della cooperazione, sia a livello locale che nazionale. I suoi valori, le sue competenze e il suo stile di vita resteranno per sempre patrimonio dei cooperatori non solo modenesi – ha dichiarato il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini, ricordando la targa consegnata a Mengozzi in segno di riconoscenza il 15 novembre 2019 in occasione della festa organizzata a palazzo Europa per festeggiare i suoi 90 anni - Per noi giovani cooperatori Dario è stato un esempio, sempre disponibile a dare consigli e suggerimenti, ma senza ingerenze né “invasioni di campo”. Ci ha lasciato una grande eredità che abbiamo il dovere di trasmettere alla future generazioni di cooperatori».
In videoconferenza da Roma il presidente nazionale di Confcooperative Maurizio Gardini ha sottolineato che Dario Mengozzi traghettò Confcooperative in anni di grande difficoltà.«Abbiamo apprezzato la sua intelligenza, onestà e lungimiranza nella difesa della nostra organizzazione finalizzata alla promozione della cooperazione italiana», ha concluso Gardini.
Nato a Forlì il 4 settembre 1929, Mengozzi si è trasferito a Modena all’età di sei anni. Nella sua vita ha ricoperto numerosi incarichi. Restando solo a quelli nella cooperazione, è stato presidente di Confcooperative Modena dal 1969 al 1987 e di Confcooperative nazionale dal 1983 al 1991.La centrale cooperativa di palazzo Europa e il suo livello nazionale stanno concordando con l’Università di Modena e Reggio Emilia l’istituzione di due borse di studio intitolate a Dario Mengozzi.
Francesco Agresti