Caccia al granchio blu nel Delta del Po: la controffensiva dei pescatori per salvare le vongole

Caccia al granchio blu nel Delta del Po: la controffensiva dei pescatori per salvare le vongole

mercoledì 7 maggio 2025

Entra nel vivo il piano governativo per il contenimento di questa specie invasiva 

Caccia al granchio blu nel Delta del Po: la controffensiva dei pescatori per salvare le vongole

Pescatori a caccia di granchi blu per salvare le vongole. Nel Delta Po parte la controffensiva degli operatori ittici con l'ordinanza, firmata il 15 aprile dal Commissario Straordinario di Governo, Enrico Caterino per il Veneto e l'Emilia Romagna,  per l’attuazione del piano di intervento per contenere e contrastare il granchio blu. Ma non sarà una guerra senza quartiere, fa sapere Confcooperative Fedagripesca che sta monitorando tra gli operatori la campagna di pesca. Il provvedimento, infatti, fissa i perimetri per la pesca selettiva, la commercializzazione, lo smaltimento e i rimborsi.  L’obiettivo prioritario delle catture sono le femmine ovigere che producono in media 2 milioni di uova. Per tutti vale il divieto di ributtare in acqua gli esemplari catturati. La domanda del mercato discrimina il destino dei granchi: vendita o lo smaltimento in impianti autorizzati. Ai pescatori è previsto il rimborso di 1 euro al chilo per la cattura e di 0,50 euro al chilo per lo smaltimento. I punti di sbarco sono stati individuati tra Scardovari, Goro e Comacchio. Il piano in scadenza a fine novembre potrebbe subire aggiustamenti in base all’efficacia. E in prima linea in questa battaglia contro l’invasione del granchio ci sono i pescatori. “Orami sono tre anni che dobbiamo fare i conti con il granchio blu, ma quest’anno abbiamo notato molte più femmine piene di uova con grande anticipo rispetto allo scorso anno”, spiega Elio, pescatore di una cooperativa attiva su Goro e impegnato nella cattura dei granchi. “Li peschiamo con gabbie da granchi e nasse a maglie larghe, così da effettuare una pesca più selettiva, ma visto che il granchio ha mangiato tutto, ci rimane poco da salvare. Al momento usciamo una volta al giorno, la mattina presto, quando farà più caldo anche due volte al giorno, inserendo anche un’uscita pomeridiana”. In Veneto, a Scardovari, nella prima giornata di pesca “abbiamo preso 1700 chilogrammi di granchi, l’80% sono femmine”, spiega Paolo Mancin, presidente del Consorzio Cooperative pescatori del Polesine “Ogni giorno riceviamo dai 2000 ai 4000 chilogrammi di femmine destinate allo smaltimento. Confidiamo che i fondi commissariali siano sufficienti per dare continuità a questo intervento”. E il lavoro di certo non mancherà agli operatori visto che nel 2023, il Veneto ha registrato circa 630 tonnellate di granchi catturati, con un incremento del 550% rispetto alle 97 tonnellate del 2022. Nel 2024, nei primi sei mesi, le catture sono ulteriormente aumentate, raggiungendo 687 tonnellate. In Emilia-Romagna, la Sacca di Goro ha visto un aumento record del +940%, passando da 90 tonnellate nel 2022 a 936 tonnellate nel 2023. L'invasione ha quasi azzerato il settore dell'allevamento delle vongole veraci, un comparto che prima generava 200 milioni di euro l'anno. Fedagripesca stima perdite per il solo 2024 intorno ai 200 milioni di euro. “Sono numeri apocalittici. Lo scoro anno sono state pescate 1800 tonnellate di granchi. Le catture a tappeto dei granchi sono fondamentali per ripatire con la produzione di vongole” afferma Paolo Tiozzo, vicepresidente Confcooperative-Fedagripesca. C’è poi il problema di cosa fare con i granchi catturati.  “Puntiamo allo smaltimento zero – precisa Tiozzo-. I nostri operatori sono impegnati non solo sul fronte delle catture ma anche nel creare canali commerciali del granchio all’estero dove il mercato lo apprezza e lo richiede”. Sri Lanka, Tunisia e Turchia sono le possibili destinazioni per l’export.

  Alessandra Fabri

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