Appalti, Stronati: «Bene nuove norme, preoccupazione su sottosoglia e più considerazione ai consorzi cooperativi e artigiani»

Appalti, Stronati: «Bene nuove norme, preoccupazione su sottosoglia e più considerazione ai consorzi cooperativi e artigiani»

mercoledì 29 marzo 2023

Il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi sull'approvazione del nuovo codice

Appalti, Stronati: «Bene nuove norme, preoccupazione su sottosoglia e più considerazione ai consorzi cooperativi e artigiani»

«Accogliamo con favore l’approvazione del nuovo codici degli appalti pubblici soprattutto in merito al riconoscimento dell’importanza della qualificazione delle stazioni appaltanti». È quanto afferma Massimo Stronati, presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi.

«Esprimiamo qualche preoccupazione – spiega il presidente – per la liberalizzazione degli appalti sottosoglia fino a 5,3 milioni di euro perché le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti e allo stesso modo per gli appalti fino a 500 mila euro, le piccole stazioni appaltanti potranno procedere direttamente senza passare per le stazioni appaltanti qualificate. Questo significherà, in concreto, che con le nuove norme il 98% dei lavori pubblici sarà senza gara e altrettanto si verificherà per gli appalti dei servizi e forniture».

Stronati richiama l’attenzione «sul tema dei consorzi artigiani e dei consorzi tra cooperative che svolgono da sempre un ruolo di accompagnamento all’accesso al mercato per numerose micro e piccole imprese» entrambi nel nuovo codice sembrano poco considerati. 

Il presidente di Confcooperative Lavoro e Servizi ringrazia il Governo per il «gran lavoro sulle nuove norme che danno ampio spazio alla digitalizzazione degli appalti che attraverso il fascicolo virtuale dell’operatore economico, le piattaforme di approvvigionamento digitale, l’utilizzo di procedure automatizzate nel ciclo di vita dei contratti pubblici consentirà alle imprese di risparmiare tempi e costi. Ma questo processo andrà sostenuto con la formazione del personale pubblico e con la qualificazione delle infrastrutture». 

  Laura Viviani

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