Aumenta la spesa sanitaria, ma diminuisce l’accesso alle cure. Visite specialistiche, odontoiatria, prevenzione, fisioterapia, assistenza domiciliare, sono solo alcune delle prestazioni sanitarie a cui gli italiani fanno fronte mettendo mano al portafoglio. Esborsi che non tutti possono permettersi, così dalle liste d’attesa infinite, ai costi elevati, sempre più persone rinunciano a visite ed esami. Un’inequivocabile barriera all’accesso alle cure sanitarie per il 4,2% della popolazione, a fronte di un 3,2% di persone che si ritrovano a rimandare per motivi economici (dati Istat 2022). A lanciare l’allarme Cooperazione Salute, la mutua nazionale di Confcooperative, durante il convegno organizzato al 31° Piano Belvedere Jannacci di Palazzo Pirelli a Milano. Un confronto per approfondire il ruolo e le prospettive della sanità integrativa in relazione alla sanità pubblica a privata, quale strumento per promuovere l’accesso alle cure sanitarie di base. Ad aprire l’evento dal titolo “Sanità integrativa e mutualismo” il presidente di Cooperazione Salute Michele Odorizzi. Ad intervenire, inoltre, nel corso della mattinata diversi ospiti: Marco Menni, vicepresidente Confcooperative Lombardia; Mario del Vecchio – knowledge leader di OCPS Università Bocconi di Milano; Giulio Zucca – Assessorato al Welfare di Regione Lombardia; Alessandro Azzi – Presidente della Federazione lombarde delle Banche di Credito Cooperativo e Presidente della commissione regionale ABI della Lombardia; Antonio Fortino – Direttore del Dipartimento Area Sanitaria - AGENAS; Stefano Granata – Presidente di Confcooperative Federsolidarietà; Giuseppe Maria Milanese – Presidente di Confcooperative Sanità; Giovanni Pavesi – Direttore Generale Welfare di Regione Lombardia; Valeria Negrini – Presidente di Confcooperative Federsolidarità Lombardia e Vice Presidente di Cooperazione Salute. A chiudere i lavori Maurizio Gardini – Presidente di Confcooperative.Il ricorso ad una copertura sanitaria integrativa o assicurativa nel 2022 riguarda una quota di poco superiore al 5% delle persone (dati Istat) che hanno dichiarato di aver effettuato visite specialistiche o accertamenti diagnostici. Nel 2023 il rapporto spesa sanitaria/PIL è sceso al 6,7% rispetto al 6,9% del 2022, arriverà al 6,2% nel 2026 (Documento Economia e Finanza 2023). Una condizione che “deve far riflettere” sulla necessità di cambiare il modello di accesso alle cure investendo in forme sussidiarie all’offerta pubblica. Una partnership che mira a sviluppare una cooperazione pubblico-privato, in cui il privato, a partire dal sistema mutualistico cooperativo, possa fare da pilastro al welfare del Paese e garantire a tutti la possibilità di curarsi senza aumentare la spesa out-of-pocket.“Nella nostra esperienza le persone che beneficiano di un piano sanitario sono in condizione di tutelare maggiormente la propria salute, di rendere sostenibile la spesa sanitaria che rimane a carico dei singoli e delle famiglie e di accedere a campagne di prevenzione coordinate con i servizi pubblici locali nonché di fruire delle prestazioni sanitarie presso le strutture pubbliche o private, anche convenzionate, in un capillare e diffuso network sanitario nazionale. Prossimamente gli iscritti potranno avere la possibilità di essere supportati per definire un piano assistenziale per sé o per i propri familiari. È la forza del mutualismo, concepito da sempre per non lasciare indietro nessuno. Il quadro delle regole che si sta definendo non deve mortificare ma enfatizzare questa capacità di autorganizzazione delle persone” (Michele Odorizzi Presidente di Cooperazione Salute)Il presidente di Cooperazione Salute dichiara inoltre che “ Scopo della mutua Cooperazione Salute è evidenziare come la sanità integrativa rappresenti un supporto indispensabile al Servizio sanitario nazionale. In particolare i risultati ottenuti da Cooperazione Salute nel corso degli anni confermano il modello mutualistico e cooperativo come uno dei protagonisti essenziali a sostegno delle persone e della collettività. Un modello non profit nel quale le risorse acquisite vengono costantemente reimpiegate a favore degli iscritti per migliorare le prestazioni e i piani sanitari.”A dimostrarlo i dati sugli oltre 335 mila assistiti di Cooperazione Salute che hanno usufruito nel 2022 di oltre 168 mila prestazioni. Non solo rimborsi, ma anche accesso alle cure mediche e odontoiatriche a tariffe agevolate. In generale, tra la prestazione maggiormente richieste, il 23% riguarda le visite specialistiche, il 19% la diagnostica (ecografie, risonanze, PET, TAC), il 17% il rimborso dei ticket e il 15% le spese odontoiatriche. Nel corso di questi ultimi anni è inoltre stata attivata una copertura Long Term care per gli iscritti ad alcuni piani sanitari senza costi aggiuntivi. Una tutela che garantisce una rendita mensile per la non autosufficienza per tutta la durata della vita.
Francesco Agresti