Un provvedimento apprezzabile che delinea misure condivisibili per favorire il protagonismo delle donne in agricoltura, attraverso il sostegno all’imprenditorialità come strada per l’inclusione lavorativa e per la valorizzazione delle loro competenze, elementi strategici per il raggiungimento di un pieno empowerment femminile.
È questo, in sintesi, il giudizio espresso dalle rappresentanti della Commissione Donne e Parità dell’Alleanza delle Cooperative – Anna Manca, Annalisa Casino, Sandra Miotto – in occasione dell’audizione presso la Commissione Agricoltura della Camera sulla proposta di legge delega al Governo per la disciplina dell’agricoltura multifunzionale e per la promozione dell’imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo.
Le rappresentanti dell’Alleanza hanno ricordato che le cooperative agricole femminili sono cresciute in quantità e qualità, sviluppando capacità di diversificazione di prodotti e servizi, funzione sociale ed educativa, attenzione all’ambiente anche in termini di contrasto al dissesto idrogeologico, valorizzazione delle tipicità e della capacità di resilienza nelle aree interne, anche attraverso l’esperienza delle cooperative di comunità.
“Permangono però – hanno sottolineato – barriere che ostacolano l’imprenditoria femminile, tra le quali una minore internazionalizzazione ed un rapporto difficile con il credito, aggravato da una minor esperienza nella negoziazione delle questioni finanziarie”.
Un tema, quest’ultimo, riguardo al quale le rappresentanti dell’Alleanza hanno manifestato quindi piena condivisione della preoccupazione espressa nella proposta di legge delega in esame, sottolineando, inoltre, che “risulta fondamentale accompagnare le misure con azioni di formazione, empowerment, follow-up, supporto tecnico costante, che vada oltre il tempo di avvio dell’impresa, investendo in misura significativa nella diffusione di una cultura imprenditoriale tra le donne”.
Infine, riferendosi alla previsione, contenuta nell’art. 2, di misure che favoriscano la messa in rete di piccole e medie imprese agricole, le rappresentanti dell’Alleanza delle Cooperative, oltre ad esprimere il loro apprezzamento, hanno sottolineato di “ritenere fondamentale inserire tra i criteri anche il ricorso alla cooperazione quale forma di impresa aggregante che può essere una valida risposta, in considerazione dello sforzo che il settore agricolo dovrà affrontare in chiave di transizione ambientale, a raggiungere le finalità che la norma si prefigge (riduzione costi di gestione, scambio di attrezzature agricole, scambio lavorativo reciproco, apprendimento di pratiche colturali, accesso collettivo a nuovi mercati)”.
Francesco Agresti