Nel secondo trimestre dell'anno prosegue la crescita su base annua del numero di occupati (+395 mila, +1,7% rispetto al secondo trimestre 2022). I dati Istat evidenziano come rispetto al primo trimestre, aumentano di 129mila unità (+0,6%), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+130 mila, +0,8%) e degli indipendenti (+23 mila, +0,5%) che ha più che compensato il calo dei dipendenti a termine (-25 mila, -0,8% in tre mesi). Lo comunica l'Istat. Nel secondo trimestre il tasso di occupazione delle donne sale a 52,6% (+1,2 punti in un anno), mostrando una crescita ininterrotta dal secondo trimestre 2021. Ciononostante, il livello di occupazione femminile in Italia è inferiore a quello di tutti gli altri paesi dell'Ue. Nel 2022 il tasso di occupazione è di 13,8 punti inferiore a quello medio europeo, distanza che è aumentata rispetto al pre-pandemia (nel 2019 era a 12,7 punti). I cui effetti hanno ampliato anche la distanza tra i tassi femminili e maschili, salita da 17,5 punti nel secondo trimestre 2019 a 18,1 punti nel secondo 2023. Per le madri under-50 tasso di occupazione scende al 60%. La partecipazione delle donne al mercato del lavoro continua ad essere legata ai carichi familiari: nel secondo trimestre dell'anno, il tasso di occupazione delle 25-49enni è pari all'81,3% se la donna vive da sola, scende al 76,2% se vive in coppia senza figli e al 60,2% se ha figli. Anche il divario a sfavore delle madri si riduce sensibilmente all'aumentare del titolo di studio: tra le laureate il tasso di occupazione è superiore al 70% indipendentemente dal ruolo in famiglia e dalla ripartizione di residenza. Nel complesso, il tasso di occupazione delle 25-49enni oscilla da un minimo di 22,9% tra le madri del Mezzogiorno con basso titolo di studio ad un massimo di 97,0% tra le donne laureate che vivono da sole al Centro.
Alessandra Fabri