C’è preoccupazione nelle cooperative del Friuli Venezia Giulia per il blocco del bonus 110 per cento deciso nei giorni scorsi dal Governo sullo sfondo di un’interlocuzione avviata con le organizzazioni del settore e che Confcooperative giudica positivamente. «La questione dei tempi è centrale perché le imprese impegnate nel settore delle ristrutturazioni, delle costruzioni, impiantistica e progettazione operano in un quadro di estrema incertezza sin dallo scorso novembre – dice il presidente regionale di Confcooperative Fvg, Daniele Castagnaviz – e mentre una revisione dello strumento del 110 per cento è necessaria, è altrettanto necessario immaginare un nuovo strumento che operi anche in futuro per non bloccare il comparto».
Fra gli operatori del settore la tensione è alta. «È prioritario definire celermente una soluzione per il disincaglio dei crediti, che tenga conto anche dei ritardi nell’avvio di molti cantieri e dei tempi necessari al loro completamento», dice Fabrizio Salomoni, responsabile nazionale del settore costruzioni di Confcooperative Lavoro e Servizi, e direttore generale della Cea, importante cooperativa operante su base nazionale e da alcuni mesi trasferita in Friuli VG. «La volontà, manifestata dal Governo, di coinvolgere le organizzazioni del settore nel definire una soluzione mi pare positiva e speriamo possa portare a trovare risposte concretamente realizzabili ed efficaci».
«Si sta facendo passare un messaggio non corretto: il superbonus non è stato semplicemente un costo, ma ha anche contribuito a creare un volano per l’economia; ha evitato il crollo di un settore dopo la pandemia e il ricorso alla cassa integrazione, generando invece un gettito fiscale per lo Stato» sottolinea Francesco De Val della cooperativa Synergy360.
Fabrizio Romanelli, di Keep Point, cooperativa operante nella progettazione, sottolinea come anche i professionisti siano colpiti dal colpo di spugna governativo e punta il dito contro il cambio di regole che punisce molti studi di progettazione. «Difficile lavorare quando le regole cambiano in corsa: anche nel nostro settore vi sono crediti sui quali non si intravede, al momento, una soluzione nonostante la grande mole di lavoro svolto in questi mesi». Nel frattempo, come segnala Ridanio Sutto, della cooperativa IdroTermoservice di Staranzano, il danno economico è «rilevante, con ordini e lavori, a questo punto, già bloccati».
Laura Viviani