Siracusa, la cooperativa Mediblei cura il patrimonio e crea lavoro Progetto sostenuto da Fondosviluppo

Siracusa, la cooperativa Mediblei cura il patrimonio e crea lavoro Progetto sostenuto da Fondosviluppo

giovedì 26 agosto 2021

Con la parrocchia di San Sebastiano per preservare la ricchezza culturale e creare sviluppo 
Siracusa, la cooperativa Mediblei cura il patrimonio e crea lavoro Progetto sostenuto da Fondosviluppo

Lavoro, aggregazione, cultura: sono queste le direttrici del progetto che vede la collaborazione di un ente ecclesiastico e una cooperativa, con l’obiettivo di generare opportunità occupazionali per la comunità, attraverso attività di valorizzazione e fruizione del patrimonio ecclesiastico nel comprensorio ibleo della provincia di Siracusa.

Promotori dell’iniziativa: la Parrocchia di San Sebastiano Martire di Palazzolo Acreide (SR) insieme alla cooperativa Mediblei, prima cooperativa di comunità nata nella provincia di Siracusa e aderente a Confcooperative (sezione territoriale di Siracusa). Il progetto ha ricevuto il sostegno da FondoSviluppo che ha assegnato alla cooperativa Mediblei il “premio nascita” del Bando 2.0 per le Cooperative di Comunità.

Percorsi di visita guidata all’interno della basilica di San Sebastiano e delle chiese collegate alla parrocchia e promozione del bene culturale oltre che ecclesiastico, sono solo le fasi di avvio di un progetto ben più articolato, che mira alla creazione di uno spazio di aggregazione comunitario per la valorizzazione e promozione dell’intera area iblea, alla quale si offrono esternalità positive a livello culturale, sociale ed economico, secondo uno sviluppo cooperativo di rete. 

“Un bene eletto Patrimonio dell’Umanità come è la basilica di San Sebastiano - dichiarano i promotori - ci chiama a essere fruitori consapevoli della sua storia e tutti corresponsabili della sua conservazione e valorizzazione”. 

Il lavoro della cooperativa in collaborazione con la Parrocchia di San Sebastiano Martire, sarà soprattutto un “lavoro di cura” ispirato dai principi della Convenzione di Faro del 2005 (ratificata dalla Camera dei Deputati) che riconosce il patrimonio culturale come l’insieme delle risorse ereditate per cui occorre fare il possibile per salvaguardarlo e trasmetterlo alle generazioni che verranno.

L’iniziativa si pone nel solco di quanto espresso da Papa Francesco nell’enciclica “Fratelli Tutti” in tema di lavoro: «Ciò che è veramente popolare – perché promuove il bene del popolo – è assicurare la possibilità di far germogliare i semi che Dio ha posto in ciascuno, le sue capacità, la sua iniziativa, le sue forze» e “in un territorio soggetto ad un graduale spopolamento dettato dalla mancanza di lavoro e di risorse per la popolazione residente e per i giovani che lo abitano”, afferma don Salvatore Randazzo, parroco di San Sebastiano, “la parrocchia apre le sue porte per accogliere i semi che, germogliando, potranno essere frutti per il territorio stesso”.

  Pina Augimeri

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