Sono saliti a 375 i lavoratori della cooperativa sociale L’Ovile, con un incremento di 15 unità rispetto al 2020. Contemporaneamente, il fatturato ha raggiunto quota 14,8 milioni, in crescita del 5,59% sui 12 mesi precedenti, quando gli effetti del Covid avevano portato ad una flessione dell’11,8%.
«Un recupero significativo – sottolinea il presidente de L’Ovile, Valerio Maramotti – rispetto al quale il risultato più importante è rappresentato dall’aumento dei lavoratori, mai scesi anche nella più intensa stagione della pandemia, e, soprattutto, dall’aumento ulteriore del lavoro assicurato a persone che scontano particolari condizioni di fragilità».
I lavoratori svantaggiati sono infatti saliti a 179 unità e, tra queste, spiccano anche le 17 persone accolte nei servizi socio-assistenziali della cooperativa che sono state poi inserite al lavoro nei diversi ambiti produttivi e di servizio in cui opera L’Ovile: servizi ambientali, pulizie, lavorazioni industriali, commercio al dettaglio, produzione di energia da fonti rinnovabili, cui si aggiunge un ampio ventaglio di servizi socio-assistenziali (disagio psichiatrico, assistenza in carcere e in fase di reinserimento sociale, giustizia riparativa, educazione ambientale).
«Senza sottovalutare il buon andamento del valore della produzione legato anche a questa forte diversificazione delle attività – osserva Maramotti – i numeri più importanti del nostro bilancio sono quelli riferiti alle persone che abbiamo accolto e a quelle cui abbiamo assicurato inserimento lavorativo, grazie anche ai 48 rapporti di collaborazione (8 in più rispetto al 2020) che intratteniamo con tante industrie reggiane che ci affidano lavorazioni appropriate all’inserimento lavorativo di persone che scontano disabilità fisiche e/ psichiatriche».
E proprio parlando di persone, Maramotti sottolinea, in particolare, i risultati derivanti dalle politiche attive del lavoro e dal potenziamento delle competenze di persone con fragilità. Nel 2021, la cooperativa sociale di via De Pisis ha accolto oltre 150 persone svantaggiate certificate, ha inserito 25 persone in percorsi lavorativi ad hoc, ha accolto 360 persone in centri socio-occupazionali o residenziali e coinvolto oltre 220 persone in progetti di mediazione e inclusione.
«Sono percorsi – spiega Maramotti – che assicurano dignità e autonomia anche i più fragili, ma hanno anche un importante risvolto economico, con specifico riferimento al risparmio generato per quelle pubbliche amministrazioni che, altrimenti, avrebbero avuto in carico queste persone: nel 2021 il risparmio è stato di oltre 350.000 euro, con l’aggiunta di quasi 50.000 euro di maggiori introiti legati alle diverse tasse versate da persone che, altrimenti, non avrebbero potuto mettere a disposizione di tutta la collettività le loro competenze e le loro capacità».
«Lo scorso anno – aggiunge Maramotti – abbiamo anche dato vita ad un nuovo servizio di accoglienza per nuclei familiari fragili e, in collaborazione con la cooperativa sociale Madre Teresa, ad una struttura riservata a donne accompagnate alla vita in autonomia».
Tornando al bilancio economico, nel 2021 L’Ovile – che conta 327 soci, di cui 181 soci-lavoratori – ha legato il 30% del fatturato di 14,7 milioni a servizi ambientali, agricoltura e manutenzione del verde, per il 25,4% all’accoglienza di migranti, per il 12,8% alle pulizie, per 10,8% ai servizi assistenziali, per l’8,8% alle lavorazioni industriali e la quota restante suddivisa tra Ecosapiens (la struttura impegnata sull’educazione ambientale), laboratori socio-occupazionali, commercio al dettaglio e produzione di energia, che è valsa il 2,16% sul totale.
«Abbiamo raggiunto – sottolinea il presidente Maramotti – il 100% di consumo di energia elettrica da fonti rinnovabili, con un’autonomia del 97% legata ai nostri impianti di cogenerazione e fotovoltaico».
Il bilancio approvato dai soci si è chiuso con un utile netto di 360.000 euro e 160.000 euro di ristorno ai soci, 100.000 dei quali destinati a capitale sociale dagli stessi soci.
Laura Viviani