Le problematiche connesse alla garanzia della continuità dei servizi di natura sanitaria, assistenziale ed educativa che svolgono in appalto per le amministrazioni pubbliche le cooperative sociali - per un’utenza fragile come anziani, disabili e minori - e la tenuta economica delle stesse a garanzia degli oltre 24.400 addetti in Puglia. Questi i temi al centro della conferenza stampa organizzata a Bari dall’Osservatorio paritetico regionale della Puglia, del quale fanno parte le organizzazioni sindacali FP Cgil, Cisl FP, Fisascat Cisl, Uil FPL, UilTuCS e le Centrali cooperative Confcooperative Federsolidarietà, Legacoopsociali e Agci Imprese Sociali che hanno sottoscritto l’accordo per il rinnovo del CCNL delle Cooperative Sociali. Tra i nodi da sciogliere c’è l’aspetto il fatto che trattandosi di appalti spesso pluriennali non tengono conto proprio del nuovo contratto siglato e dei conseguenti adeguamenti retributivi per gli operatori, mettendo di fatto a rischio la tenuta economica delle imprese e quindi i servizi svolti per conto di Comuni e Asl.
Daniele Ferrocino, Coordinatore dell’Osservatorio Regionale sugli appalti e gli accreditamenti e Presidente di Confcooperative-Federsolidarietà Puglia, nel suo intervento ha ricordato come “La cooperazione sociale è una delle colonne portanti del terzo settore italiano e, in assoluto, rappresenta il pilastro su cui si reggono i servizi di welfare specializzati nella cura delle persone più fragili. Per questo il rinnovo del CCNL di settore rappresenta una tappa di fondamentale importanza nel garantire il giusto riconoscimento a chi dedica la propria vita e il proprio lavoro alla realizzazione del bene comune”.
Luigi Lonigro, segretario generale della Fp Cgil di Puglia, ha affermato come “il nuovo contratto, sottoscritto a un anno, deve essere reso esigibile per tutti i lavoratori e le lavoratrici. In tal senso ci aspettiamo azioni conseguenti di Regione, Comuni e Asl. E le nuove tariffe vanno applicate sia sui nuovi appalti ma anche per i vecchi”.
Per Donato Lazazzera, segretario organizzativo della UIL TuCS, “l’impegno delle parti firmatarie del CCNL anche grazie all’Osservatorio è volto a garantire un lavoro dignitoso e di qualità nel settore della cooperazione sociale, attraverso un monitoraggio attento e l'implementazione di pratiche che promuovano la legalità e il rispetto dei diritti. Ssalvaguardia della cooperazione sociale e difesa dei diritti dei lavoratori contribuiscono al benessere delle comunità e al miglioramento delle condizioni di vita delle persone più vulnerabili”.
Angelo Sgobbo di Fisascat CISL ha sottolineato come “questa conferenza stampa si è resa quanto mai necessaria per sollecitare ancora una volta, pubblicamente, le istituzioni coinvolte, per creare un confronto urgente per evitare la crisi dei servizi, difficoltà di sostenibilità degli stessi e problemi economici per cooperative e addetti, sempre più competenti e qualificati. Ovviamente il lavoro dell’osservatorio continuerà anche con gli enti locali e la Regione che per prima cosa hanno il compito di riconoscere questo organismo e le parti sociali che lo costituiscono, quali parti attivi di questo settore”.
Daniele Arena, componente dell’Osservatorio Regionale sugli appalti e gli accreditamenti e Membro Ufficio di Presidenza Regionale A.G.C.I. Puglia, ha auspicato come che “nell’immediato si possa registrare una risposta adeguata, a tutti i livelli territoriali, per la giusta valorizzazione del lavoro sociale svolto dalle cooperative, ribadiamo la necessità di un’adeguata programmazione finanziare sugli appalti in scadenza, nonché una maggiore sensibilità ed attenzione sulle procedure di revisione prezzi per gli dei appalti in essere, per i quali si registrano dissonanze di approccio tra le diverse aree della nostra regione e gravi difficoltà per le realtà cooperative di dimensioni più piccole”.
Flavia Ciracì della CISL FP ha ricordato come “Quando parliamo del mondo della Cooperazione Sociale, dobbiamo renderci conto che stiamo parlando di una realtà con oltre 24.400 addetti solo in Puglia, che assolvono ad un servizio sociale importantissimo di natura sanitaria, assistenziale ed educativa, indirizzati soprattutto ad un’utenza fragile. È allora fondamentale che la politica trovi le risorse economiche adeguate che rispondano concretamente alle esigenze e alla domanda di salute e benessere dei cittadini”.
Antonio Cascarano segretario organizzativo della Uil FPL Puglia Bari Bati: “Siamo preoccupati perché se la politica non stimola la tecnostruttura regionale a rivedere tariffe ed appalti in essere, vi potrebbe essere l’implosione di molti servizi gestiti dal terzo settore, che non avendo produzioni di utili poiché non esistono fini speculativi e di lucro, non reggerebbero a questo peso economico che stanno sostenendo con gli aumenti contrattuali del CCNL Coop Sociali. Ci chiediamo perché nei bandi di gara, negli accreditamenti si impongono dei requisiti chiari come l’applicazione del contratto del settore merceologico di riferimento e poi nel variare di questi non varia il costo del servizio per rimanendo invariata la forza lavoro”.
Infine per Pasquale Ferrante di Legacoop Sociali Puglia, “Riconoscere compensi adeguati agli operatori socio-sanitari delle cooperative sociali equivale a mantenere alta la qualità dei servizi. Lasciare che il costo ricada solo sulle cooperative sociali significa invece mettere una tassa sulla salute e sulla qualità della vita dei cittadini, i più fragili. Ecco perché l’adeguamento delle tariffe e dei contratti per noi è una questione imprescindibile rispetto alla quale non arretreremo di un solo millimetro”.
Alessandra Fabri