Piemonte, ristori in arrivo per strutture residenziali e servizi domiciliari

Piemonte, ristori in arrivo per strutture residenziali e servizi domiciliari

giovedì 21 gennaio 2021

Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità le misure di sostegno

Piemonte, ristori in arrivo per strutture residenziali e servizi domiciliari

Ristori in arrivo per le strutture  residenziali e i servizi domiciliari in Piemonte.  Soddisfazione unanime di Mario Sacco ed Enrico Pesce, presidenti rispettivamente di Confcooperative Sanità e Federsolidarietà Piemonte, per il voto positivo del consiglio regionale del Piemonte al DDL 128 sui ristori per le strutture residenziali e i servizi domiciliari.

"Un atto fondamentale per le imprese cooperative, e non, che si occupano della gestione diretta delle diverse tipologie di strutture residenziali e dei servizi domiciliari. - ha commentato Mario Sacco, - Si tratta di realtà che dall'inizio della pandemia si sono impegnate, senza alcun supporto da parte della pubblica amministrazione, a garantire la sicurezza delle persone seguite e dei propri operatori sanitari e sociali  ricercando sul mercato i DPI, con risorse proprie."

"Ora, - ha proseguito Sacco, - dopo questo importante passo in avanti, che ha visto un’unità di intenti tra la Giunta, la maggioranza e l'opposizione, e il costante confronto con i diversi attori interessati, compresa Confcooperative Piemonte, auspichiamo che questa modalità di lavoro sia la base per accelerare il rilancio del welfare in Piemonte."

"L'approvazione di questo DDL rappresenta per noi e, ci auguriamo, anche per la Regione Piemonte l'occasione per rafforzare un percorso importante, iniziato da tempo e finalizzato a far riconoscere al mondo della cooperazione il ruolo effettivo di sussidiarietà nelle gestione, integrata con il mondo pubblico, del sistema socio sanitario e socio assistenziale. - ha evidenziato Enrico Pesce, - Ciò può solo avvenire attraverso il riconoscimento congruo dei servizi erogati. Riconoscimento che non può prescindere dalla revisione delle tariffe, che devono essere riferite al reale costo del lavoro degli operatori. Ricordiamo che si tratta di tariffe ferme, per la maggior parte dei servizi, da almeno 10 anni. Ciò deve essere affiancato dalla revisione di alcune normative di settore, come quelle relative alle RSA, ai servizi psichiatrici e a quelli domiciliali, fino alla riconfigurazione del modello di welfare, che sia, come più volte da noi ribadito, basato sull'integrazione tra welfare e sanità di territorio.” "Siamo fiduciosi, - concludono i due presidenti, - che con questa misura si sia aperta una nuova fase e ciò è dimostrato proprio dal fatto che il DDL sia stato approvato all'unanimità."

  Francesco Agresti

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