Venticinque anni di attività, di servizi e di relazioni costruite nei territori. Il Consorzio La Città Essenziale ha celebrato il suo 25° anniversario con una cerimonia sobria e partecipata, che ha messo al centro ciò che dà concretezza al welfare: le persone, le comunità e il lavoro quotidiano che trasforma i bisogni in diritti. Un appuntamento istituzionale che non ha avuto il carattere della celebrazione auto-referenziale, ma quello del riconoscimento dell’impatto generato in Basilicata in oltre due decenni di cooperazione sociale.
L’evento si è aperto con una selezione di immagini d’archivio e con un paesaggio sonoro realizzato da RadioSoundsGood, la radio promossa dal Consorzio. Volti, luoghi e frammenti di memoria collettiva hanno restituito il racconto di un welfare costruito accanto alle comunità e non sopra di esse, capace di evolversi insieme ai territori. A seguire, gli interventi istituzionali hanno sottolineato il ruolo della cooperazione sociale come infrastruttura essenziale soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree interne, dove garantisce continuità ai servizi educativi, all’inclusione, alla salute mentale, alla disabilità e alla cultura.
Il momento centrale della serata è stato la consegna degli attestati simbolici alle cooperative socie e agli operatori, racchiusa nel titolo “Essenziale per stare bene. Insieme.”. Ogni cooperativa ha contribuito con una parola chiave, dando vita a un vero e proprio dizionario plurale dell’essenziale, trasformato in un mosaico visivo proiettato durante l’evento. Un gesto semplice ma denso di significato, che ha voluto riconoscere il lavoro quotidiano di operatori, amministratori, famiglie e cittadini impegnati a rendere i territori più abitabili, giusti e inclusivi.
Nel suo intervento, il presidente del Consorzio, Giuseppe Bruno, ha ribadito il senso profondo dell’iniziativa: «Non abbiamo voluto celebrare un traguardo, ma riconoscere un percorso condiviso. L’essenziale, per noi, è ciò che si costruisce ogni giorno nei servizi, nei legami e nelle opportunità create. Guardiamo ai prossimi anni con la consapevolezza che la cooperazione resta una leva decisiva per il futuro dei territori».
La serata si è chiusa con un messaggio chiaro e condiviso: l’essenziale non è un concetto astratto, ma ciò che permette alle comunità di funzionare e di crescere. Un riconoscimento che richiama alla responsabilità collettiva di continuare a investire sul welfare come fattore di sviluppo, coesione sociale e piena cittadinanza.
Alessandra Fabri