Confcooperative Modena e Confcooperative Bologna hanno una ricetta per la crisi energetica e la transizione ecologica. Ne hanno parlato nel corso di un convegno.
«Le comunità energetiche sono una possibilità di grande valore per il territorio, soprattutto se in forma cooperativa. Stanno emergendo varie richieste: almeno quattro su Modena e anche su Bologna notiamo manifestazioni di interesse che guardano alla forma cooperativa per i progetti di comunità energetica. I potenziali cantieri sono tanti, ma per dare forma concreta ora si attendono le normative, dal decreto ministeriale sulle tariffe alla delibera di Arera sugli aspetti tecnici». Afferma Cristian Golinelli, direttore di Confcooperative Modena e amministratore delegato di Power Energia, la prima cooperativa in Italia di forniture di gas ed energia a 2.500 imprese socie, alle quali offre anche una consulenza qualificata. Il tema energetico però non si esaurisce con le comunità energetiche.
«La congiuntura in cui ci troviamo pone il problema della sostenibilità economica per le imprese, per la quale servono interventi urgenti a livello istituzionale - dichiara Daniele Ravaglia, presidente di Confcooperative Bologna - La necessità di risposte immediate però non deve farci perdere di vista gli obiettivi di più lungo termine, tra i quali il tema della transizione ecologica è prioritaria. Il mondo cooperativo sta già facendo la sua parte su entrambi i fronti, sia per trovare rimedi immediati all’aumento dei costi energetici, sia per realizzare forme nuove di sostenibilità».
Sono state poi presentate le iniziative di Fondosviluppo, il fondo mutualistico di Confcooperative.
«Preso atto della gravità della situazione, - spiega la funzionaria di Fondosviluppo Sara Minotti - abbiamo messo a punto bandi specifici dedicati al mondo cooperativo, da “Accendi il cambiamento energetico”, che ha un plafond a fondo perduto di 3 milioni di euro ed è dedicato a interventi di efficientamento e risparmio energetico, a “Spegni la bolletta” che, con un plafond di 1,5 milioni di euro, mira a sostenere i costi crescenti dell’energia sopportati dagli enti e dalle imprese cooperative, attraverso la copertura degli oneri finanziari derivanti dai finanziamenti attivati presso le banche di credito cooperativo». (Foto Imagoeconomica)
Alessandra Fabri