Premi amministrati a 31,9 milioni (+5,82%), provvigioni delle compagnie assicurative a 4,28 milioni (+5,35%), utile stabile a 360mila euro, polizze proiettate verso quota 10.000 e un valore della produzione che sfiora i 4,6 milioni di euro (+8%): il 2023 di Ciba Brokers, seppure segnato dalla dolorosa scomparsa del fondatore Giampaolo Brogliato, registra risultati brillanti e proietta la società di brokeraggio assicurativo del sistema Confcooperative verso nuove sfide. Con un obiettivo chiaro: diventare un punto di riferimento per il mondo assicurativo nazionale nella sua totalità, consolidando il proprio ruolo nel sistema cooperativo e proiettandosi alla conquista di nuovi mercati e territori.
“Il bilancio presentato e approvato dall’assemblea degli azionisti mostra numeri e trend nettamente positivi – commenta il presidente Daniele Ravaglia -: un risultato ancora più importante in un anno di trasformazione e rinnovamento come quello appena concluso, caratterizzato dall’insediamento di una nuova governance, da importanti investimenti e da una rilevante riorganizzazione interna che ha portato alla nascita di nuove figure dirigenziali. Se vogliamo considerare il 2023 come un anno di necessaria introspezione per trovare al nostro interno nuove energie e tracciare nuove rotte per il futuro, il 2024 sarà l’anno dell’affermazione sul mercato nazionale di Ciba Brokers: i risultati economici raggiunti ci impongono di essere ambiziosi”.
“Per puntare ancora più in alto siamo partiti dal consolidare le nostre fondamenta – spiega l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Stefano Ricci Lucchi -: in quest’ottica, nel corso degli ultimi mesi sono state individuate alcune nuove figure strategiche, dal Vice Direttore Generale al Responsabile Sviluppo Commerciale, fino al Responsabile della Sostenibilità, che contribuiranno a guidare Ciba Brokers nel proprio percorso di crescita. Percorso che passa anche, simbolicamente, dalla recente inaugurazione della nuova sede centrale di Bologna: uno spazio più ampio che favorirà il confronto e l’incontro con clienti e collaboratori”.
Diversi i filoni d’azione previsti per il prossimo futuro: “Guardiano, in primis, alle oltre 17.000 imprese, tra cooperative e imprese sociali, che afferiscono a Confcooperative su tutto il territorio nazionale – spiega il presidente Ravaglia -: l’obiettivo è quello di diventare un punto di riferimento dal nord al sud del Paese per tutte queste realtà, in virtù della nostra esperienza e competenza maturata dalla nostra nascita nel 2005 a oggi. Penso però che per Ciba Brokers il perimetro di riferimento per un’ulteriore espansione possa e debba essere quello del mercato della consulenza e del brokeraggio assicurativo nel suo complesso: siamo pronti a esplorare nuove geografie, a intraprendere rapporti con aziende mai conosciute e operare in contesti produttivi inediti, a insediarsi in territori dove non siamo ancora presenti e nei quali fare conoscere e apprezzare il nostro valore, la competenza dei collaboratori e dipendenti, la capacità di offrire soluzioni tailor-made adatte a ogni tipo di cliente”.
Una capacità che la società di brokeraggio assicurativo ha ampiamente dimostrato anche in occasione dell’alluvione in Romagna del 2023: in un panorama nazionale che vedeva appena il 7% delle aziende nel Paese dotate di polizze assicurative capaci di garantire dai danni catastrofali, il portafoglio clienti di Ciba Brokers, composto di oltre 3mila realtà produttive, poteva vantare ben altre percentuali con il 92% dei clienti dotato di polizze a copertura dei danni da catastrofe e dei rischi ambientali. Uno scenario che ha permesso a Ciba Brokers di liquidare, senza attendere le risorse pubbliche che oggi ancora mancano, oltre 115 milioni di euro ad aziende alluvionate, consentendo la ripartenza – ma ancor prima la sopravvivenza – di tante imprese e la tutela di migliaia di posti di lavoro.
“Il trauma sofferto dalla Romagna ha portato a maturare la sana intenzione di estendere l’obbligo assicurativo contro i rischi catastrofali a tutte le imprese - conclude Ravaglia -: ma a fronte di un repentino passaggio da quota 7% a quota 100% di aziende assicurate in tal senso, il rischio è che il panorama si affolli di competitor di scarsa qualità, tanto solleciti nell’occupare quote di mercato con politiche commerciali aggressive, quanto impreparati professionalmente e incapaci di offrire servizi su misura per i clienti. Anche per questo Ciba Brokers è pronta a cimentarsi sempre di più anche sul piano nazionale con competenza, serietà e quella professionalità che caratterizza il nostro operato ogni giorno, fin dalla nostra fondazione”. (Nella foto: da sinistra, AD - DG Lucchi e presidente Ravaglia)
Alessandra Fabri