Cea, cambio al vertice nel segno della continuità. Marco Marchi è il nuovo presidente

Cea, cambio al vertice nel segno della continuità. Marco Marchi è il nuovo presidente

martedì 10 maggio 2022

Novità anche nel management: Flavia Agusta, 34 anni, nominata direttore commerciale. Il neo presidente: “Realtà a forte trazione innovativa: puntiamo su rivoluzione green, tecnologie e formazione”.

Cea, cambio al vertice nel segno della continuità. Marco Marchi è il nuovo presidente

Marco Marchi è il nuovo presidente di CEA – Cooperativa Edile Appennino: prende il posto di Giuseppe Salomoni che ha condotto la cooperativa per molti anni dopo esserne stato socio fondatore nel 1982 e averne guidato la trasformazione da piccola impresa locale a player di primo piano nel settore edile, della manutenzione delle reti pubbliche, della gestione e manutenzione di dighe e bacini, dove esercita la sua attività anche a livello internazionale. Un cambio al vertice nel segno della continuità, dal momento che Giuseppe Salomoni assumerà il ruolo di vice presidente passando il testimone a Marchi che vanta una storia ultratrentennale nella cooperativa bolognese. A loro fianco anche un nuovo direttore commerciale, la 34enne Flavia Agusta.

“Innovare e rinnovarsi sempre, investendo costantemente sui giovani: è questo il DNA di CEA – commenta il presidente uscente Giuseppe Salomoni -. Dalla fondazione nel 1982 a Monghidoro a oggi, Cooperativa Edile Appennino ha scelto di percorrere la strada dell’innovazione costante, in un settore come quello edile, tradizionalmente percepito come ben poco propenso al cambiamento. Nuove tecnologie, nuovi brevetti, ricerca scientifica, investimenti per la sostenibilità ma anche formazione, crescita professionale e tecnica di ogni singolo membro della cooperativa, capacità di individuare settore nuovi su cui investire e coraggio per percorrere queste nuove strade: queste sono state le leve che hanno permesso a CEA non solo di sopravvivere in un settore complesso come quello edile ma anche di attraversare le sfide degli ultimi anni continuando a crescere. Un rinnovamento costante che non può prescindere dalle persone: nel tempo abbiamo accolto forze e stimoli nuovi grazie a figure giovani che si sono innestare a ogni livello aziendale, dalle maestranze alla dirigenza: oggi tocca a loro prendere le redini e condurre CEA nel futuro. Sono certo che il nuovo presidente Marco Marchi e il nuovo direttore commerciale Flavia Agusta saranno all’altezza della sfida”.

“Sono onorato di raccogliere il testimone passato da Giuseppe Salomoni – commenta il neo presidente Marco Marchi, 51 anni -: sono entrato nella famiglia di CEA nel 1990 e ne ho vissuto l’evoluzione per oltre 30 anni. Ora guardo al futuro con obiettivi chiari: continuare a puntare sui giovani che già oggi rappresentano il cuore della cooperativa e ne portano l’età media sotto i 40 anni, investendo nella formazione, come abbiamo fatto con la scuola di saldatura, una delle pochissime in Italia, e premendo l’acceleratore sul fronte dell’innovazione che ci ha permesso di integrare tecnologie digitali all’avanguardia nei nostri cantieri. Continueremo a sviluppare i nostri settori più rappresentativi, da quello delle dighe alla gestione delle reti pubbliche, ampliando i comparti più promettenti, ma soprattutto, vogliamo continuare nella nostra rivoluzione ‘green’ avviata con gli asfalti riciclabili e raggiungere ‘quota 100’. Negli ultimi anni il nostro fatturato si è attestato intorno ai 50 milioni di euro ed è rimasto saldo anche nella fase più dura della pandemia: non possiamo però accontentarci e, cavalcando il trend positivo che comunque caratterizza i nostri bilanci, puntiamo a raggiungere gli 80 milioni entro il 2022 e i 100 nell’arco di un triennio”.

Obiettivi ambiziosi che richiedono una grande capacità di approccio a un mercato complesso e competitivo: “Il futuro passa da uno sviluppo importante dell’ambito commerciale – commenta il nuovo direttore commerciale, Flavia Agusta, classe 1988 che ha affiancato Marchi negli ultimi 5 anni -. Dobbiamo continuare a consolidare i nostri punti di forza: sul fronte delle dighe, dopo l’esperienza in Francia, nel prossimo triennio gestiremo quattro importanti opere in Austria e abbiamo un fitto programma di interventi di manutenzione in Italia. La nostra esperienza e la flessibilità operativa di CEA ci permettono di essere molto competitivi rispetto ai grandi player esteri, europei e non. A questo si affianca, naturalmente, il comparto della gestione reti che, da solo, è responsabile di oltre il 30% del nostro fatturato. Negli ultimi tempi, poi, stiamo sviluppando l’attività della nostra divisione de-mining, per la bonifica dai materiali esplosivi: siamo gli unici in Emilia-Romagna a fornire questo servizio e presto avremo a disposizione una seconda squadra certificata che potrà operare in Italia e all’estero. Rilevanti sono anche le acquisizioni sviluppate con Terna, che ci vedono in prima linea per la costruzione di sottostazioni elettriche su tutto il territorio nazionale, e la partnership con Hera che, oltre alla gestione delle reti pubbliche, ci ha affidato anche il fronte del superbonus 110%. I margini per crescere e centrare l’obiettivo di ‘quota 100’ ci sono tutti e CEA, di certo, non mancherà di raccogliere la sfida. E di vincerla”.

  Alessandra Fabri

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