Sarà inaugurata sabato 18 novembre L’Arnia, la comunità educativa semi-residenziale per minori in crisi con la famiglia, a Migliarina di Carpi (via Lunga 57/E).
La struttura è stata progettata ed è gestita dalla cooperativa sociale Eortè di Soliera (aderente a Confcooperative Terre d’Emilia).
Al taglio del nastro, in programma alle 11, intervengono il sindaco di Carpi Alberto Bellelli, il vicario generale della diocesi di Carpi mons. Ermenegildo Manicardi e la consigliera della Fondazione CR Carpi Roberta Della Sala.
«L’Arnia accoglie fino a sedici bambini e ragazzi tra i 6 e 17 anni che, pur vivendo situazioni di disagio, non devono essere allontanati dalla propria famiglia – spiega la direttrice di Eortè Valentina Pepe –. Sono previste attività di vario genere: dallo svolgimento dei compiti scolastici a momenti di gioco e divertimento, ma pur sempre formativi, come corsi sportivi e di teatro. L’Arnia colma un vuoto a livello territoriale, non solo nelle Terre d’Argine. Esiste, infatti, lo strumento dell’affido. Poi ci sono comunità residenziali per minori, ma non centri diurni ai quali le famiglie in difficoltà possano rivolgersi per avere un sostegno nella gestione quotidiana dei figli».
Il team di Eortè, composto da tre educatori, una coordinatrice e alcuni volontari, progetta percorsi educativi individuali, ma adeguati al gruppo nel suo complesso, favorendo e guidando l’interazione positiva tra i giovani che faranno parte della comunità.
La cooperativa collabora con il servizio sociale territoriale, il servizio tutela minori e quello di neuropsichiatria infantile, attivando così una rete per il monitoraggio e la gestione di casi familiari complessi e il conseguente pronto intervento, anche con il supporto di psicologi.
«L’Arnia vuole essere un luogo caldo e sicuro – aggiunge Rita Lacetera, coordinatrice della struttura - in cui i minori possano intraprendere un percorso di crescita personale, raggiungere traguardi di autonomia, responsabilizzazione e maturazione delle competenze relazionali, fare progetti di vita, riconoscere le proprie inclinazioni, coltivare i propri interessi ed essere accompagnati nella realizzazione di questi.
Il macro-obiettivo è evitare l’allontanamento del minore dalla famiglia biologica, lavorando in parallelo con i suoi genitori e la scuola, che è il primo luogo in cui si manifestano comportamenti legati a situazioni complesse».
Eortè, che nel 2014 ha aperto il social market Il Pane e le Rose di Soliera, gestisce già una casa per madri e donne sole in difficoltà abitativa e un programma di recupero per giovani che manifestano disagio sociale.
Laura Viviani