Allagamenti in diversi punti vendita e centri di stoccaggio, tra Conselice, Roncalceci, Bagnara, Solarolo e Castel Bolognese, e nella sede di Cotignola: l’alluvione che si è abbattuta sulla Romagna ha colpito in modo pesante la struttura del Consorzio Agrario di Ravenna. «Abbiamo avuto quintali di merci e di prodotti alluvionati nei magazzini, i danni sono ingenti - analizza il direttore Massimo Masetti -. Stiamo faticosamente cercando di rimuovere il fango, riassestarci e tornare operativi il prima possibile».
In campo la situazione non è migliore e gli agricoltori dovranno fare i conti con un raccolto disastrato: «Per alcuni il danno sarà addirittura del 100% e anche se si salverà qualcosa, sarà comunque una campagna molto difficile. Inoltre dobbiamo considerare anche tutti i danni alle proprietà, ai mezzi, alle vie di comunicazione. In molte aree collinari interi poderi sono franati, non esistono più. In alcune aree l’acqua e il fango sono rimasti per settimane e la reazione dei terreni è imprevedibile: il processo di rigenerazione sarà lungo».
Gelate tardive, problemi fitosanitari causati da funghi e parassiti, siccità e ora l’alluvione: l’agricoltura romagnola è alle prese, ormai da anni, con continue emergenze. Si attende una risposta dalle istituzioni per garantire un futuro al settore: «Il Governo sta dimostrando attenzione verso la tragedia che ha colpito l’Emilia-Romagna, aspettiamo che facciano le opportune valutazioni e vedremo quali misure metteranno in campo. Le intenzioni mi sembra che siano buone, mi auguro che si trasformeranno in scelte giuste. Questo -aggiunge Masetti - è un territorio che ha grandi potenzialità, risorse, professionalità. Da questo dobbiamo ripartire, facendo quello che sappiamo fare. I nostri agricoltori sono eccezionali, anche nella tragedia non sono rimasti con le mani in mano. Conselice per esempio è stata sommersa per dieci giorni, ma gli agricoltori da subito hanno cercato di migliorare la situazione: hanno messo in azione pompe, organizzato deflussi, e nel giro di qualche giorno hanno ridotto la problematica. È un mondo abituato a lottare, a far fronte a difficoltà anche gravi».
Alessandra Fabri