Un’associazione nata piccola, dalle macerie della Seconda Guerra Mondiale, radicata nei valori della solidarietà e della mutualità della dottrina sociale della Chiesa cattolica, la cui funzione sociale è sancita dall’articolo 45 della Costituzione, 80 anni dopo è diventata la più grande e sviluppata associazione di rappresentanza delle cooperative a livello provinciale.
Oggi Confcooperative Padova conta 221 cooperative aderenti, 11.500 mila soci, 8.800 lavoratori, di cui 920 svantaggiati o in grave situazione di disagio, per un valore della produzione di quasi 1 miliardo di euro. Una rete cooperativa che riunisce più del 50% delle imprese cooperative presenti sul territorio, che è leader nell’occupazione nel terziario sociale ma opera in tutti i settori economici, dall’agricoltura al credito ai servizi. Ed è riuscita a interpretare i bisogni della comunità locale, generando un valore che trae energia dal territorio e al territorio la restituisce, promuovendo sviluppo inclusivo e creando benessere diffuso e coesione sociale.
Basti pensare che 1 italiano su 3 acquista beni e servizi di cooperative, 1 su 5 è socio di una cooperativa, 1 su 8 usufruisce ogni anno di servizi di welfare o sociosanitari erogati da cooperative sociali e sanitarie, 1 su 10 è cliente di una Banca di Credito Cooperativo. Ogni 100 euro di credito concesso dalle banche, 23 arrivano dal sistema delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali.
È la fotografia tracciata all’80esimo di Confcooperative Padova, che al Padiglione 11 della Fiera ha riunito un migliaio di cooperanti, soci, imprese della cooperazione, rappresentanti del mondo istituzionale, politico, economico e accademico per fare il punto sulle sfide del futuro.
Dopo l’introduzione del direttore Carlo Favaron, l’apertura dei lavori è della presidente Tiziana Boggian: «Il modello dell’impresa cooperativa, fondata sui principi mutualistici di solidarietà e di uguaglianza sociale, ha il suo valore nel “noi”, nel mettere al centro la persona, nel promuovere la coesione sociale, nell’essere antidoto alla marginalizzazione, al lavoro povero e irregolare, alla crisi abitativa, all'invecchiamento della popolazione».
«Il modello dell’impresa cooperativa ha un ruolo strutturale nell’economia, è la leva per rendere l’ecosistema imprenditoriale e le politiche pubbliche in grado di sostenere uno sviluppo economico equilibrato e, per questo, competitivo – ha aggiunto –. L’obiettivo che ci siamo dati festeggiando questo compleanno importante è di rigenerare insieme la fiducia nel futuro, di guardare avanti a un domani economicamente e socialmente più equo grazie al sistema cooperativo».
La cooperazione padovana è modernità economica e sociale e lavora da sempre a temi che oggi sono strategici: donne, giovani, sostenibilità, inclusione.
Lo conferma il fatto che la cooperazione a Padova ha il 26,5% di imprese femminili attive sul totale delle cooperative registrate alla Camera di Commercio, un dato superiore al 21,3% del Veneto e al 24,2% dell’Italia. Ha il 4,1% di cooperative giovanili rispetto al 3,3% della media veneta, e ha il 10,9 di cooperative di migranti attive sul 5,9% della media nazionale. Inoltre a Padova il 68% delle cooperative attive ha avviato iniziative di risparmio energetico e riduzione dei consumi, rispetto al 52,3% a livello italiano.
«La cooperazione è l’opportunità di dare voce all’impresa comune, attenta alla difesa dei consumatori, alla mutualità e alla collaborazione tra i soci. Che rimette insieme il senso di appartenenza a un paese, che ricostruisce il senso del fare insieme – ha detto il presidente Gardini nel suo intervento –. La confederalità ha il merito di aver tenuto insieme le diverse esperienze delle casse rurali, della cooperazione agricola, delle cooperative di abitazione, di quelle di lavoro, delle cooperative sociali che hanno ricostruito la funzione del welfare. La cooperazione è capacità di vera innovazione e vera rivoluzione sociale, è economia sociale che mette al centro la persona. Per questo l’impresa cooperativa oggi è ancora più urgente e deve trovare anche strumenti legislativi per crescere e aprire una stagione nuova con un patto di responsabilità con le istituzioni, per dare risposte ai bisogni delle nostre comunità. Oggi, qui, cominciamo i prossimi 80 anni».
L’evento
Nel corso della convention, le più importanti voci della cooperazione locale, nazionale ed europea hanno affrontato il tema del modello dell’economia sociale, della sostenibilità, del ruolo delle comunità e delle loro prospettive future. Hanno portato il saluto il vicesindaco del Comune di Padova, S.E. Mons. Claudio Cipolla Vescovo di Padova, il Presidente della Camera di Commercio I.A.A. di Padova Antonio Santocono, la Prorettrice dell’Università di Padova con delega alla terza missione e rapporti con il territorio Monica Fedeli, il presidente di Confcooperative Veneto Paolo Tiozzo e una nutrita rappresentanza di Sindaci e amministratori dei Comuni padovani, rappresentanti politici e istituzionali. L’evento “Da 80 anni cooperiamo per il futuro” è stato realizzato con il supporto di Fondosviluppo, Power Energia, Irecoop Veneto, BCC Veneta, BCC Roma - Banca di Credito Cooperativo, BVR Banca Veneto Centrale e il Gruppo Assimoco e CIBA Brokers S.p.A che hanno offerto alle cooperative presenti l’opportunità di incontro e confronto sui temi assicurativi come tutela patrimoniale, rischi catastrofali, D&O, con la possibilità di valutare soluzioni personalizzate a seconda delle esigenze della cooperativa stessa. È stato organizzato in collaborazione con la Camera di Commercio I.A.A. di Padova e Venicepromex agenzia per l’internazionalizzazione del sistema camerale veneto e con il patrocinio di Comune di Padova, Provincia e Università degli Studi di Padova.
Laura Viviani