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Modena, in due anni nate 5 cooperative di comunità, ecco chi sono e cosa fanno

venerdì 22 gennaio 2021

Piccinini: rappresentano la nuova frontiera dell’imprenditoria che crea occupazione e redistribuisce ricchezza nei territori dove nessuno vuole più investire

Modena, in due anni nate 5 cooperative di comunità, ecco chi sono e cosa fanno

Crescono anche a Modena le cooperative di comunità, imprese costituite da persone che vivono nello stesso territorio e decidono di avviare attività economiche non per fare profitti, ma per creare occasioni di lavoro e migliorare il benessere collettivo.

Negli ultimi due anni in provincia di Modena ne sono nate cinque che aderiscono a Confcooperative.

«Le cooperative di comunità rappresentano la nuova frontiera dell’imprenditoria che crea occupazione e redistribuisce ricchezza nei territori dove nessuno vuole più investire. Per questo è un modello che incoraggiamo e sosteniamo, sia nella fase di start up che nell’accompagnamento alla crescita – dichiara il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini – Queste imprese di cittadini che si auto-organizzano nascono soprattutto nelle aree più periferiche per salvaguardare le reti sociali ed economiche».

Tra le cooperative di comunità la meno giovane è Ortika, nata il 28 maggio 2019 a Fanano per coltivare piantine di ortica, realizzare capi di abbigliamento in fibra di ortica, trasformare gli scarti in tisane e integratori per mangimi zootecnici.

La cooperativa di comunità Savignano 2030, costituita il 19 luglio 2019 da nove soci (tra i quali l’ex sindaco di Savignano Germano Caroli), ha vinto due anni fa il primo premio di Imprendocoop, il progetto di Confcooperative Modena che favorisce l’occupazione e l’imprenditorialità; svolge diverse attività, dall’agricoltura sociale alla gestione di un agriturismo.

È nata a Pavullo, invece, la cooperativa di comunità I custodi del Frignano, costituita il 5 agosto 2019 da nove soci per la produzione di ortaggi, manutenzione del verde, spalatura neve, custodia parcheggi e noleggio di e-bike.

Sempre nel 2019 tre finalesi hanno creato perCorsi, una cooperativa di comunità per la ristrutturazione, riapertura e gestione del cinema Corso di Finale Emilia; il progetto prevede una sala polifunzionale, una caffetteria, l’organizzazione di rassegne, festival, concerti, spettacoli, mostre, conferenze e dibattiti.

Si trova in montagna, per l’esattezza a Frassinoro, anche la più giovane delle cooperative di comunità aderenti a Confcooperative Modena. Si chiama Le aie ed è stata costituita a fine 2020 da cinque soci con attività professionali indipendenti, ma fortemente legati al territorio; scopo della cooperativa è coltivare e commercializzare prodotti tipici, svolgere attività turistiche, organizzare eventi legati alla cultura e tradizioni della montagna.

«Pensiamo che entro fine 2021 nasceranno nuove cooperative di comunità, soprattutto nel nostro Appennino dove – conclude il presidente di Confcooperative Modena Carlo Piccinini (foto) – si avverte l’esigenza di frenare lo spopolamento dei paesi valorizzando le persone e recuperando la forte coesione sociale che ha sempre caratterizzato questi territori».

  Francesco Agresti

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