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Inflazione: Istat, a febbraio +5,7%, mai così alta da novembre '95

mercoledì 16 marzo 2022

A pesare sono i rincari dei beni energetici

Inflazione: Istat, a febbraio +5,7%, mai così alta da novembre '95

A febbraio l'Istat si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo registri un aumento dello 0,9% su base mensile e del 5,7% su base annua (da +4,8% del mese precedente), confermando la stima preliminare.

L’accelerazione dell’inflazione su base tendenziale è dovuta prevalentemente ai prezzi dei beni energetici (la cui crescita passa da +38,6% di gennaio a +45,9%), in particolare a quelli della componente non regolamentata (da +22,9% a +31,3%), e in misura minore ai prezzi dei beni alimentari, sia lavorati (da +2,2% a +3,1%) sia non lavorati (da +5,3% a +6,9%); i prezzi dei beni energetici regolamentati, anche nel mese di febbraio, risultano quasi raddoppiati rispetto allo stesso mese del 2021 (stabili a +94,6%).

L’“inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, accelera da +1,5% a +1,7% e quella al netto dei soli beni energetici da +1,8% a +2,1%.

Su base annua accelerano in misura ampia i prezzi dei beni (da +7,0% a +8,6%), mentre rimangono stabili quelli dei servizi (a +1,8%); si allarga quindi il differenziale inflazionistico negativo tra questi ultimi e i prezzi dei beni (da -5,2 punti percentuali di gennaio a -6,8).

Accelerano sia i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona (da +3,2% di gennaio a +4,1%) sia quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto (da +4,3% a +5,3%).

L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto, per lo più, ai prezzi dei beni energetici non regolamentati (+8,3%) e in misura minore a quelli dei beni alimentari non lavorati (+1,7%), dei beni durevoli (+0,8%) e degli alimentari lavorati (+0,4%).

 

  Francesco Agresti

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