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Epifania: Confcooperative, spesi 1,8 miliardi, 450 milioni in meno rispetto al 2020 (-25%)

mercoledì 6 gennaio 2021

 Il primato va alle calze ma crescono i giochi da tavolo e gli abbonamenti alla pay tv per la maggiore permanenza in casa 
Epifania: Confcooperative, spesi 1,8 miliardi, 450 milioni in meno rispetto al 2020 (-25%)

Saranno 2 italiani su 3 a fare regali per l'Epifania, per una spesa complessiva di 1,8 miliardi per una contrazione del 25% della spesa rispetto allo scorso anno, pari a mancati acquisti per 450 milioni di euro. È quanto emerge dell’indagine del Centro Studi di Confcooperative secondo il quale il solo Black Friday e le varie promozioni non sono bastati a infiammare gli acquisti complici la crisi economica, le limitazioni all’apertura dei negozi e il ritardato decollo dei saldi. 


A farla da padrone saranno le calze per i più piccoli, piene di dolci, cioccolato ma anche carbone, prodotto in casa con zucchero italiano. Almeno 1 calza di dolci su 4 sarà prodotta in famiglia, un’autarchia determinata non solo dalla spending review, ma anche dalla maggiore disponibilità di tempo. La maggiore permanenza in casa, per le restrizioni imposte dalle misure di contenimento del covid, modifica le scelte degli italiani sia nella produzione dei dolci fatti in casa, ma anche nella scelta dei regali. Se la calza con i dolciumi conserva la leadership tra i doni, crescono i regali in giochi da tavolo (15%), abbonamenti alla pay tv (7%) e libri (5%), pari al 27% dei regali complessivi. Il primato va alle calze (38%), seguono i giocattoli (35%). 


Confcooperative segnala come la Befana sarà l’ennesima ricorrenza che evidenzia le difficoltà di oltre 3,8 milioni di famiglie, per un totale di 10 milioni di persone che vivono in povertà, un esercito gonfiato dalla lockdown economy. Resta fondamentale, per Confcooperative, individuare misure di contrasto alla povertà e politiche attive per concorrere ad affrontare una piaga che non è solo economica, ma che rischia di minare nei prossimi mesi la concordia sociale del paese. 

 

  Francesco Agresti

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